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Borsa: Milano soffre (-2,8%), pesano Unicredit e Pirelli

Sprint Leonardo e Fincantieri dopo annuncio Ue su armi Ucraina

Di Redazione |

MILANO, 28 FEB – Piazza Affari prosegue la seduta in forte calo pur risalendo dai minimi registrati dopo in apertura in affanno. A 5 giorni dall’attacco della Russia all’Ucraina l’indice Ftse Mib lascia sul campo il 2,8% a 25.046 punti, con gran parte del paniere in rosso. In particolare, con lo spread tra Btp e Bund tedeschi in rialzo a 164,8 punti ed il rendimento annuo dei titoli decennali in calo di 1,8 punti base all’1,83% le vendite si concentrano su Unicredit (-9,54%), il più esposto sulla Russia tra gli Istituti bancari, congelata anche per eccesso di ribasso. In calo anche Intesa (-6,42%), Banco Bpm (-4,76%) e Bper (-4,66%), mentre sul fronte industriale pesano Pirelli (-7,13%), che ha impianti in Russia e Stellantis (-5,51%), insieme a Buzzi (-6,37%). L’annuncio della presidente dell’Ue Ursula von der Leyen sull’invio di armi in Ucraina ed il finanziamento al Paese per acquistarle spinge Leonardo (+15,59%) e Fincantieri (+13,28%). Bene anche Tenaris (+3,46%), Inwit (+2,49%(), Diasorin (+2,34%) e Amplifon (+12,07%). Segno positivo pure per Saipem (+0,64%), Prysmian (+0,61%), A2a (+0,6%) e Terna (+0,34%), mentre girano in calo Italgas (-0,56%) e Snam (-0,63%). Il rialzo del greggio (Wti +5,3% a 96,44 dollari al barile) e del Brent (+5,38% a 99,18 dollari al barile) non sostiene Eni (-1,68%), che si allinea agli altri titoli petroliferi dopo il crollo di Bp (-6,36%), che ha deciso di cedere la propria quota del 19,73% in Rosneft (-42% a Londra). Totale Eneries cede infatti a Parigi il 6,37%, mentre appare più cauta Shell (-1,68%), mentre si muove in controtendenza la norvegese Equinor (+3,2%), che ha deciso di lasciare la Russia.

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