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Bus vecchi e inquinanti: ecco la fotografia del trasporto pubblico in Sicilia

Il 44% dei mezzi ha più di 20 anni e quasi il 94% è a gasolio: serve una inversione di rotta

Di Redazione |

Dopo la crisi vissuta nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ed economica, il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno del rilancio per il settore dei trasporti. Ma si può parlare di vera ripresa? Per rispondere a questa domanda e capire le evoluzioni che hanno trasformato il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto di merci e persone dopo il primo anno di pandemia sia a livello nazionale, sia a livello locale, Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante.

Lo studio fa emergere le tendenze evidenziate dallo sviluppo del parco circolante in Italia e in Sicilia, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro. Immatricolazioni autobus: Catania, calo del 30% Il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,2%. La Sicilia segue la scia positiva e segna un aumento del 41,4%, immatricolando 1.513 nuovi mezzi.  Anche Catania registra un progresso, sebbene meno elevato rispetto all’andamento regionale, del 33,2% con 510 nuove targhe.

Il settore nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di crescita, con 4.091 mezzi immatricolati nel 2021 a fronte dei 3.404 del 2020 (+20,2%) 

Tra le regioni in negativo la Sicilia registra un calo pari al -42,3% e 112 targhe. Catania segue il trend regionale e presenta un calo del -30% e solo 14 nuovi mezzi.

Alimentazione: Catania, il 7,7% degli autobus è a metano Nel 2021 in Italia il parco circolante di autocarri merci ha raggiunto 4.290.042 unità. A livello di alimentazione, la situazione nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020 con una netta predominanza del gasolio. Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni alternative. La Sicilia vede l’elettrico a quota 0,1% e l’ibrido allo 0,2%. La percentuale di autocarri alimentati a gasolio rimane preponderante (93,2% del parco). Catania presenta le medesime percentuali di elettrici e ibridi e i mezzi a gasolio toccano il 93,8%.

Il parco autobus nel nostro Paese registra invece, nel 2021, 100.199 unità. Anche in questo contesto, dal punto di vista dell’alimentazione, il panorama è stabile rispetto al 2020, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimane a gasolio, mentre le quote di elettrico e ibrido crescono ma non superano l’1%. Per le fonti alternative, in Sicilia l’ibrido si annulla mentre l’elettrico arriva allo 0,8%. Il gasolio supera di poco il 95% e il metano tocca il 3,4%.  Catania presenta un parco circolante composto prevalentemente da mezzi a gasolio (90,8%). Le fonti alternative sono quasi inesistenti con l’elettrico che registra la stessa percentuale regionale. Il metano presenta la quota più alta in regione con il 7,7%.

Categoria Euro: a Catania gli autobus Euro 0 superano il 22% Le categorie euro più presenti a livello nazionale nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. Una percentuale elevata che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 15%.  La situazione in Sicilia è più delicata in quanto il parco è composto per la maggior parte da Euro 0 che, da soli, toccano il 27,8%. In generale, le classi più vecchie fino all’Euro 2 superano il 49%. La percentuale crolla considerando le classi meno inquinanti che registrano solo il 16,1%. Catania supera il 29% per la presenza di Euro 0 e più di un autocarro su due appartiene alla fascia Euro 0 – 2 (50,2%). Le categorie Euro 5 ed Euro 6 si attestano al 16,9%. 

In aumento rispetto al 2020, in Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 42,3%. Stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,8% del parco.  Ben sopra la media nazionale, in Sicilia gli Euro 0 arrivano al 20,1% mentre gli Euro 5 ed Euro 6 al 28,1%.  Nella provincia di Catania il tasso di Euro 0, 1 e 2 raggiunge il 45,3% e i soli Euro 0 toccano il 22,4%. La provincia registra il 26,3% per le classi più giovani.

Anzianità: a Catania quasi il 44% degli autobus supera i 20 anni di età Il trasporto merci italiano è caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni e le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4%).  In Sicilia, invece, la fascia d’età più diffusa si alza a 20-30 anni (21,1%). Coerentemente, le percentuali per le categorie più giovani si abbassano: il 15,8% dei mezzi ha massimo 10 anni e solo l’1,6% massimo un anno.  Catania resta in linea con la media regionale per la quota di autocarri con massimo 10 anni che registra il 16,3%. Qui la percentuale del parco che ha più di 20 anni è elevata e raggiunge il 49,5%.

Per il trasporto persone nazionale la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta il 20,5% del totale. Una quota in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora altamente superata dai mezzi vecchi di oltre 20 anni.  In Sicilia la fascia di oltre 20 anni cresce notevolmente rispetto a quella nazionale (38,2% rispetto a 26,9%). In regione i mezzi con un’età massima di 5 anni superano di poco il 13%. Catania ha una percentuale di autobus oltre i 20 anni che sfiora il 44%. Qui quasi un mezzo su cinque ha tra i 15 e i 20 anni e il tasso di mezzi giovani, da 0 a 5 anni, è solo del’11,2%.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA