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Caro bollette, districarsi nelle offerte del mercato libero o approfittare della rateizzazioni? Una guida

 I rincari del 55% della luce e del 41,8% del gas scattati il primo gennaio costeranno alle famiglie oltre mille euro in più rispetto allo scorso anno

Di Enrica Piovan |

Trovare un’offerta più conveniente nel mercato libero o restare in quello tutelato ora che i prezzi delle bollette sono alle stelle? E’ questo il dubbio che assilla tanti consumatori, che dopo l’ennesimo rincaro trimestrale di luce e gas, hanno cominciato a guardarsi intorno in cerca di possibili risparmi. In realtà non è detto che questo sia il momento migliore per cambiare. Ma è certo che molte famiglie e piccole imprese non riusciranno ad affrontare la spesa: un rischio concreto, tanto che il governo ha previsto un fondo da un miliardo per il sistema di rateizzazione per i clienti inadempienti, per il quale l’Arera ha appena fissato le modalità.

I clienti domestici in condizioni di morosità per le fatture da gennaio ad aprile riceveranno dalla società di fornitura un piano di rateizzazione con la metà dell’importo totale da pagare nella prima rata e il restante 50% suddiviso in rate di almeno 50 euro pari al numero di bollette normalmente emesse in 10 mesi. 

 I rincari del 55% della luce e del 41,8% del gas scattati il primo gennaio costeranno alle famiglie oltre mille euro in più rispetto allo scorso anno. Una stangata che colpisce quasi indistintamente, ad eccezione di chi ha scelto di passare al mercato libero spuntando un’offerta migliore a prezzo variabile e chi ha scelto il prezzo fisso nella primavera 2020, quando le basse quotazioni delle materie prime per la riduzione dei consumi legata all’emergenza Covid avevano portato anche l’Arera a fissare per il secondo trimestre 2020 la maggior riduzione per le bollette di luce e gas (rispettivamente -18,3% e -13,5%).

Oggi i clienti del mercato libero, che per l’elettricità ha segnato il sorpasso sul tutelato nell’agosto 2019, sono il 54,3%: ma il restante 45,7% dei quasi 30 milioni di clienti domestici, resta saldamente nel tutelato. 

 Per chi volesse provare a trovare ora qualcosa di più vantaggioso, l’Arera offre uno strumento utile per confrontare le varie offerte del mercato, è il Portale Offerte, che a differenza di tanti altri servizi disponibili sul web, contiene tutte le offerte (gli operatori sono obbligati a comunicarle), non chiede dati personali e usa come parametro di confronto il prezzo del mercato tutelato.

Per la luce, ad esempio, la famiglia tipo (residente, con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata contatore di 3 kW) può trovare diverse offerte più convenienti rispetto ai circa 950 euro della maggior tutela. Ma l’Arera negli anni ha osservato come spesso gli utenti finiscano per sottoscrivere offerte più care rispetto al mercato tutelato. 

«Chi ha avuto la fortuna di rimanere su un prezzo fisso» nel mercato libero «risparmia molto, ma sono pochi», spiega il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli, precisando che ora questo choc dei prezzi è destinato a colpire sia i clienti del mercato libero che quelli del tutelato: «il raddoppio delle tariffe elettriche dell’ultimo anno, da 19 centesimi/kW a 46, colpisce indistintamente tutti», osserva Tabarelli, che di fronte a questa situazione consiglia tuttavia adesso di «non muoversi: quando c'è forte instabilità non bisogna muoversi, bisogna aspettare che le acque si calmino. I mercati internazionali sono schizzati talmente in alto che non può durare all’infinito. Poi vedremo a primavera come va a finire». 

 L’andamento delle quotazioni rimane del resto tumultuoso. Dopo le ultime impennate, il Gme ha registrato il crollo del prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica alla Borsa elettrica, sceso nell’ultima settimana di quasi il 44% (da 338 a 190 euro a MWh). Prosegue invece la corsa al rialzo del gas in Europa (ad Amsterdam +20,6%) con la Russia che ha ulteriormente ridotto il flusso di rifornimenti, mentre dopo circa un mese e mezzo sono tornati a salire i prezzi di benzina e diesel.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA