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Da Trapani a Ragusa protesta contro il caro bollette: a Siracusa il funerale delle imprese

Commercianti, artigiani, imprenditori, lavoratori dipendenti, pensionati in piazza con le organizzazioni di categoriae per chiedere un tetto ai prezzi di luce e gas

Di Redazione |

E' stato un “lunedì nero” quello di oggi per molti imprenditori siciliani che questa mattina si sono visti costretti a scendere in piazza perché impossibilitate ad andare avanti davanti a costi dell'energia diventati insopportabili e che stanno erodendo qualsiasi margine di guadagno e anche di più. Si lavora infatti anche in perdita per colpa di bollette sempre più salate. E a rischiare oltre agli imprenditori ci sono anche i lavoratori che verranno licenziati dalle aziende costrette a chiudere. Secondo i dati resi noti da Confartigianato solo ieri, in Sicilia i rincari rischiano di cancellare 63mila piccole imprese dell’Isola, quasi il 23% del totale, lasciando senza lavoro più di 165mila persone. Insomma, questa del caro bollette sembra proprio la tempesta perfetta, dalla quale non si sa ancor come ne usciremo. Per chiedere un salvagente al governo sono scesi in piazza oggi tanti imprenditori in Sicilia da Trapani a Ragusa fino a  Siracusa, dove in piazza è spuntata anche una bara per celebrare un funerale simbolico della voglia di fare impresa oggi.

Quella bara, esposta al centro di Largo XXV Luglio, a Siracusa, aveva anche anche una "lapide", un manifesto che non lascia spazio a dubbi: «Qui giacciono tutti gli imprenditori di Siracusa e provincia. Ne dà il triste annuncio il caro Energia». Una fra se a effetto che rende però l'idea della situazione drammatica che stanno vivendo gli imprenditori. «Tempo Scaduto» è il titolo della mobilitazione indetta dalle sigle di rappresentanze delle imprese che si è tenuta stamane, un momento di protesta promosso dalle sigle siracusane di Cna, Confcommercio, Confindustria, Confcooperative, Casartigiani, CIA, Confesercenti, Confagricoltura, Copagri e Legacoop e alla quale hanno partecipato anche sindaci della provincia e alcuni parlamentari. Si tratta di una prima azione che continuerà con la più ampia manifestazione regionale prevista per il 7 novembre a Palermo.

L’aumento incontrollato dei costi energetici sta incidendo enormemente sul già precario equilibrio delle aziende del territorio, reduci peraltro dal periodo pandemico e dall’aumento verticale dei costi delle materie prime. Secondo Confartigianto a Siracusa sono 5.039 micro e piccole imprese con 13.386 addetti in crisi.

Una manifestazione provinciale contro il caro energia indetta dalla Cna territoriale si è svolta stamane a Ragusa, in piazza Matteotti, dinanzi alla sede del Municipio. Vi hanno preso parte parlamentari nazionali e regionali, sindaci, presidenti dei consigli comunali ma anche e soprattutto tanti cittadini, agricoltori, artigiani, commercianti, lavoratori d’ogni comparto produttivo del territorio ibleo e pensionati per protestare sempre  contro l’aumento delle bollette di luce e gas. Sono molte le imprese, specie del settore ristorativo, che hanno richiuso i battenti dopo il Covid, proprio nella stagione che doveva segnare la ripartenza economica post pandemia.  Una delegazione della Cna ragusana è stata ricevuta dal prefetto. 

A Trapani, in piazza  Vittorio Veneto, Cna, Cgil e Uil di Trapani hanno chiamato a raccolta commercianti, artigiani, imprenditori, lavoratori dipendenti, pensionati "che stanno subendo l’aumento sconsiderato dei costi energetici". Al termine della manifestazione, una delegazione delle organizzazioni è stata ricevuta dal Prefetto di Trapani, quale rappresentante del Governo Nazionale. Il presidente della Cna Trapani ha poi ricordato che «la città di Trapani ha avuto la sfortuna di avere un alluvione che si è ripetuto nel giro di pochissimi giorni, che ha messo in ginocchio già le imprese».

Anche il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha partecipato oggi insieme ai primi cittadini di Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Favignana, Paceco, Petrosino, Salaparuta, Salemi, Valderice e Vita alla manifestazione. E ha espresso le sue paure perché «n vista della stagione fredda, crescono le preoccupazioni di chi teme che il costo dell’energia possa subire ulteriori incrementi, causando danni irrecuperabili a imprenditori e famiglie. Per questo motivo – ha detto – sosteniamo la battaglia volta a ottenere deroghe fiscali e sostegni per chi non riesce a pagare le bollette e, nel caso dei datori di lavoro, rischia di dover chiudere i battenti licenziando onesti lavoratori». 

Dall’inizio dell’anno imprese e famiglie sopportano aumenti del costo dell’energia superiori al 300 per cento, incrementi che entro la fine dell’anno potrebbero giungere fino al 500 per cento. «È il sistema Paese che va tutelato, onde evitare che dopo la tremenda pandemia che ha già duramente colpito i cittadini, siano ora le bollette e il caro energia a causare licenziamenti e povertà – conclude Tranchida -. Parimenti, per le popolazioni colpite dalle recenti alluvioni a Trapani e Misiliscemi, auspichiamo che lo Stato voglia intervenire a sostegno di cittadini e operatori commerciali tanto con provvedimenti derogatori su tasse e imposte, quanto con appositi ristori». 

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