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I russi disertano Taormina, crollo di presenze dell’80%

Il sindaco Bolognari: "Un calo importante perché hanno una capacità di spesa maggiore". Arrivano però australiani e americani

Di Redazione |

 Il timore degli operatori turistici che la guerra, dopo l’aggressione russa in Ucraina, avrebbe fatto calare le presenze dei russi nelle città turistiche siciliane si è avverato. A Taormina, perla siciliana dello Ionio, la ripresa turistica c'è stata «ma c'è una diminuzione di russi chiaramente legata alla guerra» dice il sindaco Mario Bolognari. «Qui non è c'è stata mai una presenza di turisti russi molto rilevante – spiega – si stratta di presenze che comunque sono considerate importanti perché spendevano di più».

D’accordo anche Gerlad Schuler presidente Federalberghi di Taormina che sottolinea: "Rispetto al 2019 prima della pandemia e della guerra in Ucraina c'è stato un calo delle presenze di russi del 70- 80 % nelle strutture a 4 e 5 stelle dove di solito si recavano poiché hanno una capacità di spesa maggiore. Tuttavia la minore presenza russa influisce parzialmente sull'andamento generale perché sono stati sostituiti dagli australiani, che hanno ricominciato a viaggiare dopo anni, e dagli americani».

Anche alle isole Eolie, pur avendo ancora dati molto parziali il sindaco Riccardo Gullo e il presidente di Federalberghi isole minori, Christian del Bono, parlano di «un calo di turisti dalla Russia anche se alle Eolie il flusso russo non è mai stato consistente».  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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