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Il report di Bankitalia sull’economia in Sicilia: nel 2021 creati 65 mila posti di lavoro, ma aumenta la povertà

Dalla primavera del 2021 l'attività economica in Sicilia è tornata a crescere, favorita dall’accelerazione della campagna di vaccinazione

Di Redazione |

 «Nei primi 8 mesi del 2021 ono stati creati circa 65 mila posti di lavoro, a fronte dei 39 mila nello stesso periodo del 2020 e dei quasi 53 mila del 2019». È quanto si legge nel rapporto «L'economia in Sicilia» della Banca d’Italia presentato in conferenza stampa, a Palermo. Per Bakitalia «la ripresa delle posizioni lavorative è dovuta in particolare alle attivazioni nette di contratti a termine, pari a circa l’80 per cento del totale» mentre «alla crescita di quello a tempo indeterminato ha contribuito la risalita delle trasformazioni di impieghi già in essere, tornate sugli stessi livelli registrati nei primi 8 mesi del 2019».

Oltre i quattro/quinti del totale dei posti di lavoro nei settori maggiormente colpiti dalla pandemia: turismo, arte, cultura, sport, tempo libero e altri servizi. «Le aspettative per i prossimi sei mesi, sia delle imprese in senso stretto dia dei servizi, sono caute: il saldo tra chi prevede una crescita e chi una diminuzione delle ore lavorate è pari a 13 punti percentuali: poco più dei 2/3 prefigura un livello di ore uguale a quello attuale».

Aumentate del 19,5 per cento le partite Iva in Sicilia nel primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; le domande di Naspi sono state 98 mila in calo rispetto al 2020 (-4,9%). Nei primi nove mesi sono state autorizzate 59 milioni di ore di cassa integrazione.

Secondo il report «dalla primavera del 2021 l'attività economica in Sicilia è tornata a crescere, favorita dall’accelerazione della campagna di vaccinazione e dal.progressivo allenamento delle misure di restrizione».  Per il primo semestre dell’anno, Bankitalia rileva una espansione del Pil siciliano di circa il 7 per cento, «una crescita robusta ma lievemente inferiore a quello della media italiana». «Il miglioramento della congiuntura è proseguito nei mesi estivi» si legge nel rapporto. 

Secondo un sondaggio della Banca d’Italia su un campione di 128 imprese industriali in Sicilia con almeno 20 addetti, riportato nel rapporto sull'Economia in Sicilia, Poco meno del 60% delle aziende in Sicilia ha registrato un aumento del fatturato nei primi nove mesi di quest’anno, meno di un quarto ne ha subito una diminuzione. La ripresa ha riguardato soprattutto le aziende con più di 50 dipendenti e quelle esportatrici: il saldo tra aumento e riduzione del fatturato ha superato circa 20 punti percentuali quello delle aziende più piccole e quello di quelle non esportatrici.

Tornano infatti a cresce le esportazioni in Sicilia, dopo il brusco calo dell’anno scorso. Nel primo semestre di quest’anno, l’incremento è stato del 16,4%. Più della metà è rappresentato dalle vendite di prodotti petroliferi, in rialzo del 20,2% per via di un incremento dei prezzi medi. 

Insieme all'economia cresce perà anche la povertà se è vero che nel 2021 in Sicilia è cresciuto ulteriormente il numero delle famiglie che ha beneficiato di un sostegno al reddito. A giugno, segnala l’analisi, i nuclei percettori del reddito e della pensione di cittadinanza sono stati quasi 249 mila, un dato superiore a quello osservato nel 2020. «Tali famiglie – si legge nel rapporto – rappresentano il 12,4 per cento di quelle residenti in regione». Il ricorso al reddito di emergenza «è aumentato per effetto anche di alcune novità normative che hanno ampliato la platea dei beneficiari: a giugno hanno ricevuto il Rem oltre 80mila nuclei».  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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