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La benzina torna a salire: senza taglio 30 cent è record

Oggi solo per i costi di rifornimento - spiega ad esempio il Codacons - una famiglia spende in media 460 euro in più rispetto al 2021.

Di Redazione |

Benzina in volo: senza il taglio di accise ed Iva (25 centesimi che diventano 30,5 calcolando anche l'Iva) i prezzi della benzina sarebbero oggi a livelli record toccati a metà marzo 2022 (2,184 euro al litro la media settimanale rilevata il 14 marzo, anche se in realtà i prezzi in modalità self in molti distributori italiani avevano raggiunto 2,3 euro al litro). E ad un soffio dal record storico degli anni dell’Austerity (2,31 euro a valori correnti nel 1976). Insomma grazie agli interventi del Governo non è un nuovo record ma è certamente ancora «stangata» per famiglie e imprese di trasporto (e quindi un peso che si scarica sui prezzi al dettaglio): oggi solo per i costi di rifornimento – spiega ad esempio il Codacons – una famiglia spende in media 460 euro in più rispetto al 2021. Questo significa una stangata totale sui nucleo familiari per complessivi 11,96 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunte appunto le ricadute sui prezzi dei beni primari. 

Il Governo intanto riflette sul da farsi: «E' una valutazione in corso, al momento non abbiamo alcuna indicazione né in un senso né nell’altro. In tutti questi mesi il Governo ha fatto sforzi straordinari sul piano finanziario proprio per tutelare non solo le imprese, ma anche le persone in difficoltà», spiega dal Festival dell’Economia il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, parlando delle misure allo studio per il caro carburanti. Proprio pochi giorni fa la sottosegretaria all’Economia, Cecilia Guerra, spiegava che è «molto probabile» che il governo intervenga ancora sulle accise. Insomma se ne discute anche perchè pur essendo vero che gli interventi sono costosissimi è altrettanto vero che – come diceva Guerra – che «banalmente l’aumento dei prezzi fa anche aumentare il gettito dell’Iva, che non vogliamo mettere nelle casse dello Stato, ma lo utilizziamo per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo». Una decisione è quindi attesa con Matteo Salvini che spinge parlando di «rincari folli dei prezzi a partire dalla benzina in Italia». Il problema oltretutto non riguarda solo gli automobilisti e le imprese di trasporto ma anche categorie produttive come agricoltura e pesca: «Per impedire il blocco delle attività produttive – dice il presidente del Codacos, Carlo Rienzi – il Governo deve subito intervenire sul gasolio agricolo e su quello da navigazione, sia per permettere alle imprese dell’agricoltura e della pesca di continuare a lavorare, sia per evitare un massacro sul fronte dei prezzi al dettaglio legato ai maggiori costi per gli operatori dei due settori». 

Dagli ultimi dati pubblicati da Quotidiano energia i prezzi sulla rete carburanti continuano intanto a salire: il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,952 euro al litro (1,914 il 31 maggio), con i diversi marchi compresi tra 1,941 e 1,970 euro al litro (no logo 1,937). Il prezzo medio del diesel self si porta a 1,864 euro al litro (dato precedente 1,831), con le compagnie tra 1,859 e 1,879 euro al litro (no logo 1,843). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio aumenta a 2,080 euro al litro (2,049 il 31 maggio), con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi tra 2,046 e 2,165 euro al litro (no logo 1,986). Solo per fare un esempio, facendo una semplice addizione tra lo sconto e il prezzo self della benzina si arriverebbe poco oltre 2,3 euro al litro. Giusto pochi centesimi sotto il record storico raggiunto nell’ottobre del 1976, quando un litro di benzina arrivò a costare 500 lire, pari a 2,31 euro a valori correnti.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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