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Mediobanca, sanzioni a Russia frenano ripresa calzaturiero

A rischio la spesa per scarpe di lusso dove Italia è leader

Di Redazione |

MILANO, 09 MAR – Nel 2021 il giro d’affari delle aziende produttive calzaturiere italiane (sono 170 le società con un fatturato di oltre 10 milioni) ha avuto una ripresa a ‘V’ a 9,5 miliardi (+21% sul 2020) ma è ancora sotto il 2019 (-6%). Il ritorno ai livelli pre-covid, atteso quest’anno, è messo a rischio dalla guerra in Ucraina per le ricadute sui prezzi dell’energia e delle materie prime e sull’export. Per quanto la Russia valga solo il 2,7% dell’export, le sanzioni potrebbero limitare la spesa dei consumatori russi, in particolare quelli ricchi interessati alle calzature di lusso dove l’Italia è leader nel mondo. Secondo il primo studio sul settore dell’Area Studi di Mediobanca la Russia è il decimo mercato di sbocco per le aziende italiane. L’Ucraina si ferma allo 0,4% delle esportazioni (è al 26esimo posto) ma ha un ruolo nella produzione con due stabilimenti di gruppi italiani, entrambi veneti e attivi nella calzature sportive, nella zona sud occidentale del Paese finora meno toccati dalla guerra: uno è Tecnica Group, noto per il marchio Moon Boot, l’altro Mondeox. C’è poi l’atteso effetto del conflitto sui movimenti turistici per un paese come la Russia che ha consumi in calzature tre volte maggiori della sua capacità produttiva: nella fascia alta di prezzo la clientela russa nei negozi europei, che nel 2021 si attesta al 3-8%, rischia di calare al 3-5% nello scenario più ottimistico se la guerra terminerà presto.

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