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le stime della confcommercio

Natale, spenderemo 158 euro a testa per i regali con l’occhio alle bollette

La spesa è in salita, ovviamente rispetto al 2020, ma è quasi ai livelli della pre pandemia

Di Monica Paternesi  |

La voglia di festeggiare pienamente dopo 2 anni di pandemia è forte ma anche quest’anno prevarrà la prudenza nei consumi natalizi delle famiglie italiane: 110 miliardi di spesa in tutto a dicembre (inclusi affitti, utenze e servizi), secondo Confcommercio, circa 10 miliardi in meno del 2019.

Per i regali la spesa a testa sarà di circa 158 euro a fronte dei 164 del 2019 e ben lontano dai numeri del 2009: il calo è del 36%. Nel complesso si spenderanno 6,9 miliardi rispetto ai 7,4 miliardi dello scorso anno, con l’inflazione e i rincari delle bollette che rischiano di ridurre ulteriormente la quota di tredicesima destinata ai doni. A sottolineare i timori dei consumatori il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che chiede di accelerare sul taglio delle tasse: «La crescita dei consumi a Natale rischia di essere frenata dai timori per la pandemia, dall’inflazione e dai costi dei consumi obbligati. Per rilanciare la fiducia occorre accelerare il previsto taglio delle tasse, a cominciare da Irpef e oneri contributivi a carico delle imprese». 

Timori condivisi dal Codacons secondo cui a parità di volume dei consumi, gli italiani quest’anno potrebbero spendere per le feste 1,6 miliardi in più rispetto al 2019 a causa della crescita dell’inflazione. Secondo i consumatori solo per il tradizionale cenone e pranzo di Natale le famiglie si ritroveranno a spendere 100 milioni di euro in più rispetto al 2019, a causa della crisi delle materie prime (farine, oli, burro) e dei maggiori costi di trasporto. Per regali e addobbi per la casa la maggiore spesa determinata dagli aumenti dei prezzi al dettaglio sarà di circa 375 milioni di euro (+5% sul 2019), mentre per la ristorazione occorrerà spendere circa 8,4 milioni di euro in più (+3,1%)e per vacanze e spostamenti addirittura il conto potrebbe salire di oltre 1,1 miliardi di euro rispetto al 2019 (+10%).

Sul fronte degli acquisti per l'Unc i giocattoli segnano un rialzo delle vendite sul mese del 68,6% mentre la profumeria e i prodotti per la cura della casa e della persona dovrebbero salire del 53,8%. Per gli elettrodomestici si attende un +48,6%. Per elettronica ed informatica il 44,1% in più. Gli alimentari e le bevande crescono del 20%. 

Le tredicesime complessive destinate ai consumi comunque crescono:32,6 miliardi nel 2021 contro i 29,7 miliardi nel 2020   Complessivamente la spesa media per famiglia si attesta a 1.645 euro, lo 0,5% in più rispetto all’anno scorso, ma ancora molto al di sotto rispetto al 2019 (-7,5%), aggiunge Confcommercio. Secondo l’associazione l’incremento nominale dei costi delle bollette varrebbe 4,5 miliardi di euro per tutte le famiglie italiane. Considerando il sostegno pubblico pari a 1,9 miliardi per le famiglie e a 1,1 miliardi di euro circa per le imprese, il costo netto aggiuntivo per i lavoratori dipendenti e pensionati risulterebbe pari a 1,97 miliardi cui si sommano 310 milioni di euro di maggiori oneri per le famiglie di autonomi. La quota di aumento di prezzi eccedente l’1,5% invece dicono i commercianti potrebbe influenzare i consumi dell’ultima parte dell’anno. La stima è che un ultimo trimestre con prezzi al consumo mediamente in crescita tendenziale del 3,4% possa registrare una riduzione della spesa delle famiglie di circa il 3,8% rispetto a uno scenario con inflazione al 2%, con un terzo di tale riduzione attribuibile alla perdita di potere d’acquisto della ricchezza liquida. Ricchezza liquida che comunque è cresciuta ancora: la liquidità delle famiglie italiane infatti è comunque ancora salita nel 2021 e alla metà del 2021 aveva raggiunto 1.160 miliardi, 40 in più dalla fine del 2020.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA