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l'intervista

Piano energetico regionale, iter più veloci per le imprese e spazio al fotovoltaico

L’assessore Baglieri. «Semplificare, ma guardia alta e serve una “due diligence” sulle imprese che si candidano a investire»  

Di Giuseppe Bianca |

È una formula di buon senso e di efficienza, un equilibrio da trovare e da mettere come preambolo delle scommesse che la Regione vuol fare in materia di Energia: «Al recepimento del Piano energetico ambientale regionale bisogna agganciare alcuni provvedimenti di semplificazione amministrativa».  Daniela Baglieri, assessore regionale all’Energia, vuole accelerare in quest’ultimo scorcio di legislatura in materia di politiche energetiche e di esiti da portare a termine sulla materia: «A partire – chiarisce – da una corsia preferenziale per gli investimenti ubicati nelle zone idonee che abbiano ricevuto il via libera dalla commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale. Coinvolgendo possibilmente anche l’Ars con ipotesi di norme mirate». 

Questo però non deve far pensare a un "liberi tutti" che potrebbe dare il via a pericolosi fraintendimenti nella dinamica dei processi autorizzatori, finiti già in passato sotto la lente di ingrandimento di inchieste sull’eolico, come quella del caso Arata.  Riparare anzi la sequenza di atti e di indirizzi da mettere in fila da imboscate e da infortuni che possono scaturire nel processo di individuazione pratica degli obiettivi, richiede ulteriore attenzione come specifica l’assessore: «serve una due diligence sulle imprese che si candidano ad investire, per approfondire e capire il tipo di investimento, chi lo fa e con che tipo di approccio». 

Uno screening al rialzo consentirebbe di «semplificare e rendere più elevati i requisiti di chi vuol farsi avanti e non confligge con questo tipo di premessa» – aggiunge Baglieri – consapevole del fatto che in un dipartimento che ha gli occhi dei grandi interessi dell’eolico e del fotovoltaico puntati addosso «semplificare non deve diventare un sinonimo di abbassare la guardia in termini di legalità».

Il Piano energetico ambientale regionale dovrà passare dalla giunta di governo regionale e se ottimizzare i tempi rimane complessivamente una priorità, vanno anche considerate con attenzioni alcune delle variabili tecniche più importanti «bisogna definire al meglio la demarcazione tra aree idonee e quelle che non lo sono – commenta l’assessore Daniela Baglieri – evitando di snaturare zone che hanno una loro identità e una specifica vocazione come quelle agricole, non dimentichiamo poi che in molti casi la tecnologia viene in soccorso anche per quel che riguarda il consumo del suolo, un altro degli obiettivi principali che ci siamo dati».

La diffusione dell’agro foto voltaico è uno dei target immaginati con l’utilizzo di terreni agricoli che siano interfaccia sia di produzioni agricole sia di energia elettrica attraverso l’installazione sugli stessi terreni di impianti fotovoltaici.  Rimangono fuori da questo schema le aree di eccellenza dei prodotti agricoli e quelle che si distinguono particolarmente in termini di biodiversità. Per tracciare la mappa alla fine occorrerà capire ancora molto, ma la linea degli indirizzi appare ampiamente tracciata.

La kermesse catanese sui temi dell’energia è stato un momento d’incontro e di confronto che «ci ha lasciato molto soddisfatti – conferma Baglieri – ha funzionato sia come impatto mediatico, a mio avviso, ma anche per quanto riguarda i protagonisti e i contenuti. Questi adesso vanno organizzati, ci siamo dati una "road map", chiarisce, per compiere un altro step operativo tra settembre e ottobre».

 Il sogno nel cassetto rimane la casa dell’idrogeno, fare cioè dell’Isola un hub europeo, un percorso per il quale gli aggiornamenti utili più significativi sono previsti da qui alla fine dell’anno e che passa comunque da una forte caratterizzazione politica da parte del governo nazionale, che risulta al momento ancora in fase di definizione. 

I bandi saranno predisposti dal Miur verosimilmente dopo l’estate, se non in autunno, «siamo razionalmente ottimisti –accenna Baglieri- ma la competizione è forte non bisogna nasconderselo». 

Non c’è dubbio però che per quanto riguarda la transizione ecologica del PNNR la Sicilia deve farsi trovare pronta giocando una partita complementare alla linea del governo Draghi che punta sui grandi player «dobbiamo organizzare le filiere delle piccole e medie imprese – commenta Baglieri- in modo che possano svolgere il loro ruolo a supporto dei grandi progetti».

Un modo per smuovere le acque e interloquire da parte della Regione con il sistema produttivo, ma anche con quello della ricerca scientifica.

Per quanto riguarda la manifestazione di interesse sulla costruzione di due termovalorizzatori la Regione sta dialogando con 5 imprese che hanno posto alcune domande chiedendo chiarimenti all’ente. Una partita tutta da giocare e che ancora deve scrivere il suo finale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA