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Ucraina: Sbarra (Cisl), spese militari al 2% ma gradualmente

'Forti impatti da guerra Ucraina, valutare scostamento bilancio'

Di Redazione |

MILANO, 31 MAR – “Gli impegni assunti nel 2014 in sede Nato vanno rispettati, così come gli affidamenti riconfermati il 10 marzo al vertice europeo: bisogna assicurare una modulazione diversa, serve più gradualità anche per fronteggiare questa difficile emergenza economica e sociale che sta tenendo in sofferenza il Paese”. Lo afferma il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, a proposito delle spese militari al 2% del Pil. “Poi bisogna bisogna costruire una politica di difesa comune in Europa e da questo punto di vista fa bene il Parlamento e il governo a garantire la piena coerenza con gli impegni che sono starti assunti in sede internazionale”, spiega Sbarra rispondendo ai giornalisti a margine del congresso della Cisl Lombardia in svolgimento a San Donato Milanese. “Stiamo chiedendo al governo e al Parlamento di valutare la possibilità di uno scostamento di bilancio: servono risorse per sostenere ancora famiglie, settori economici in difficoltà. Noi consideriamo tutto questo debito buono, ecco perché la partita la si deve giocare a livello nazionale ed europeo”, aggiunge il segretario generale della Cisl, confermando l’ipotesi già espressa di uno scostamento di bilancio per ‘finanziare’ la ripresa. In questo momento poi le ricadute economiche della guerra in Ucraina “sono forti: c’è questa fiammata dell’inflazione, questo aumento dei prezzi dell’energia, delle materie alimentari. Molte imprese soffrono per la mancanza di materie prime e anche per questa difficoltà lungo le catene di approvvigionamento”. Sbarra commenta anche i dati Istat di febbraio, notando come “nel corso del 2021 l’occupazione ha avuto un buon trend di crescita, con la ripresa di molte attività sociali e lavorative, grazie anche al vaccino e al greenpass. I dati di febbraio mostrano un ulteriore avanzamento, registrando anche una ripresa del lavoro autonomo, ora però la nostra preoccupazione è che questa fase positiva venga interrotta dalle ricadute del conflitto ucraino e della instabilità internazionale”, conclude il segretario generale della Cisl.

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