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Ue, svolta sostenibilità per moda e tessile

Pacchetto economia circolare, verso obblighi su riciclo

Di Redazione |

BRUXELLES, 30 MAR – Indumenti che durano di più al posto della fast-fashion, tessuti con un maggior tenore di fibre riciclate, riparabili in modo economico e con incenerimento e conferimento in discarica ridotti al minimo. Sono gli orientamenti della Commissione europea sui prodotti tessili, contenuti nel nuovo pacchetto economia circolare presentato a Bruxelles. Nel pacchetto ci sono anche nuove regole per i prodotti sostenibili, inclusi i materiali da costruzione. Lo scopo è ridurre l’impatto ambientale e la dipendenza dell’Ue dalle materie prime importate. La Comunicazione per prodotti tessili sostenibili e circolari anticipa nuove norme che renderanno obbligatori alcuni requisiti per l’industria Ue. La Commissione sta considerando nuovi requisiti di progettazione, come livelli minimi obbligatori di utilizzo di fibre riciclate, il divieto di distruzione dei prodotti invenduti, un passaporto digitale del prodotto basato su requisiti informativi obbligatori sulla circolarità e altri aspetti ambientali chiave, azioni per affrontare il rilascio involontario di microplastiche dai tessuti, con misure come il prelavaggio negli impianti di produzione industriale. In arrivo anche nuove norme Ue armonizzate sulla responsabilità estesa del produttore per i tessili e incentivi economici per rendere i prodotti più sostenibili (“eco-modulazione delle tariffe”), nell’ambito della revisione della Direttiva quadro sui rifiuti nel 2023. Le nuove norme, indica la Comunicazione, potranno essere applicate in un percorso di “transizione per l’ecosistema tessile” per stabilire la strada da seguire e definire i passi concreti per affermare i principi dell’economia circolare nel settore.

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