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Porti: D’Agostino, 2023 non inizia bene per traffici globali

'Soprattutto per i container. Gli scali americani crollano'

Di Redazione |

TRIESTE, 08 GIU – Analizzando l’andamento dei traffici portuali globali, soprattutto container, “viene fuori uno spaccato negativo dell’ultimo semestre 2022. E il 2023 non sta andando molto bene. I dati più eclatanti non sono quelli europei, ma quelli americani: i porti americani stanno crollando, hanno dei traffici in calo”. Lo ha detto all’ANSA il presidente dei porti europei, European Sea Ports Organisation (Espo), e dell’Autorità di Trieste e di Monfalcone, Zeno D’Agostino, a margine di un incontro a Trieste. “E’ chiaro – ha aggiunto – che, siccome i trasporti sono uno specchio dell’andamento dell’economia, c’è un’economia ferma; si stanno sommando alcuni fenomeni. L’anno scorso – ha spiegato – ad esempio, abbiamo vissuto un po’ di rendita rispetto a quello che era un andamento logistico in cambiamento: da zero scorte a scorte importanti. L’anno scorso nella prima fase dell’anno c’era una crescita dei traffici, legata all’economia e a tutti i grandi player globali che avevano riempito le scorte. Sembra che questo ora sia finito. Neanche in Asia abbiamo crescite importanti e non sembra che il 2023 stia dando segni diversi, soprattutto nel traffico di container”. A Trieste e Monfalcone, invece, “siamo andati abbastanza bene il primo trimestre 2023 e marzo è stato il miglior mese della storia dei container del porto, ma c’è un calo”. E’ anche vero, però, che “nell’ultimo periodo sta salendo il traffico del petrolio; l’anno scorso non era stato eccezionale”. Un fenomeno che D’Agostino giudica “interessante”, forse in parte legato a cambiamenti nella logistica, è “la ripresa del Ro-ro: negli ultimi due mesi comincia ad avere numeri simili all’anno scorso, se non anche in positivo”. E sempre in tema di logistica, “a livello internazionale si sta ragionando sul fatto che riportare le produzioni in ambito più vicino, con catene logistiche più corte rispetto a quelle tradizionali, privilegia un traffico tipico dell’infra-Mediterraneo che è il ro-ro, appunto, rispetto al container. Sono supposizioni da valutare”, ha concluso D’Agostino.

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