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Rc Auto, il prezzo medio in Italia è in calo ma in Sicilia invece cresce del 7%: quando bisogna cambiare

Redazione La Sicilia

07 Aprile 2025, 14:10

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Segugio.it rileva tramite il suo Osservatorio assicurativo un premio medio dell’Rc auto a marzo 2025 in Italia pari a 451,0 euro, in calo dello 0,6% rispetto a dicembre 2024. L'andamento dei prezzi in questo inizio anno è tuttavia estremamente diversificato a livello regionale.

I maggiori cali si registrano in Umbria (-3,4%), Friuli-Venezia Giulia (-2,4%), Trentino-Alto Adige (-2,2%) e Lombardia (-2,1%). In netta controtendenza la Basilicata (+10,9%), la Sicilia (+7,4%), la Calabria (+7,2%) e la Valle d’Aosta (+6,3%). Questa stabilizzazione dei prezzi assicurativi segue un biennio (2023-2024) in cui il premio medio RC Auto ha registrato un significativo aumento, con un incremento del 26,5% tra l’ultimo trimestre del 2022 e l’ultimo trimestre del 2024. In risposta a questo rialzo, gli italiani hanno reagito riducendo la loro fedeltà verso gli assicuratori, cercando così di risparmiare sul costo della polizza. A conferma di questa tendenza, il tasso di cambio assicuratore è aumentato del 20,6% nello stesso periodo, passando dal 15,0% al 18,1%.

«In un contesto di generalizzato aumento delle tariffe e a fronte della forte differenza dei prezzi offerti da diversi assicuratori sullo stesso cliente - commenta Emanuele Anzaghi, vicepresidente di Segugio.it - i consumatori hanno incrementato il ricorso ai servizi di comparazione assicurativa con l’obiettivo di identificare un assicuratore più conveniente o rinegoziare con il proprio assicuratore. Nel primo caso (cambio di assicuratore) il nostro Osservatorio registra che, oltre il 47% degli utenti, può ottenere un risparmio superiore al 50% sul premio Rc auto. Nel secondo caso (rinegoziazione con il proprio assicuratore), segnaliamo che, lo sconto medio praticato in agenzia, ha raggiunto il livello record del 40% sul premio di tariffa, sconto che è conseguibile generalmente solo supportando le proprie argomentazioni con esempi concreti di prezzi migliori ottenibili sul mercato. L’invito per tutti è quindi quello di non subire passivamente gli incrementi tariffari ma invece ricercare attivamente le tariffe più competitive».