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Regione siciliana, ecco la cura “dimagrante”: c’è anche il taglio dei vitalizi

Di Redazione |

CATANIA – Si fa presto a dire “spalma-debiti”. Sì, perché è pure vero che sul tavolo di Palazzo Chigi c’è già il testo del decreto legislativo che permetterà alla Regione di ripianare il disavanzo in dieci anni anziché in due (la norma, ieri slittata per ovvi motivi, potrebbe essere approvata nella seduta del Consiglio dei ministri in programma oggi, al netto dalle dinamiche della crisi), ma è ormai assodato che la deroga finanziaria del governo nazionale non sarà a costo zero per la Sicilia.

Nello Musumeci definisce la bozza d’accordo approvata dalla sua giunta «un’intesa articolata e radicale, che pone riparo a decenni di allegra gestione delle finanze regionali». Ma, da qui al 2029, ci saranno dei sacrifici da fare. A partire dalla «riduzione dei vitalizi dei consiglieri regionali e dei trasferimenti all’Ars», uno dei 13 punti dei cosiddetti «impegni regionali di riduzione della spese corrente», che susciterà l’ira di Gianfranco Miccichè. E non solo. Fra i delusi anche dirigenti e dipendenti regionali. Ma anche i partiti di centrodestra, vista la mannaia sul sottogoverno, non la prenderanno bene.

Quella promessa da Palazzo d’Orléans a Roma, nella bozza che La Sicilia ha consultato, è una rigorosa cura dimagrante. Il 20% di riduzione della spesa corrente, ogni anno, deve arrivare, oltre che dal taglio dei vitalizi, da «misure di razionalizzazione delle partecipazioni societarie», «definitiva chiusura delle procedure di liquidazione coatta delle società partecipate e degli enti in via di dismissione» e «incremento del lavoro agile e riduzione del trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale».

Un altro 40% da «riorganizzazione della struttura amministrativa della Regione», «riforma consorzi di bonifica e altri enti regionali e riforma forestali», «riduzione di spesa per locazioni passive», «misure in materia di aggregazioni e centralizzazione delle committenze» e «recepimento dei principi in materia di dirigenza pubblica».

L’ultimo 40% di tagli con «riduzione degli oneri finanziari, compresi quelli da contratti derivati», «semplificazioni amministrative, digitalizzazione e dematerializzazione degli atti», «riduzione trasferimenti a enti e società anche mediante riduzione compensi organi amministrazione e controllo e dirigenza» e «altre riduzioni della spesa corrente individuate dalla Regione».

Con la suddivisione (20%-40%-40%) si dovrà garantire un taglio di spesa crescente in nove anni: 40 milioni nel 2021, 80 nel 2022, 125 nel 2023, 175 nel 2024, 225 nel 2025, 245 nel 2026, 265 nel 2027, 265 nel 2028 e 300 nel 2029. Per un totale di un miliardo e 740 milioni, cifra pari al disavanzo della Regione accertato nel 2018 dalla Corte dei conti.

LEGGI QUI L’ACCORDO RAGGIUNTO CON ROMA

La norma del Cdm scongelerebbe subito 420 milioni dal bilancio, permettendo di chiudere l’esercizio provvisorio all’Ars. Un nesso che per il M5S non esiste: «Il ddl va approvato giovedì (oggi, ndr), l’attesa di Roma è solo un alibi».  Ma in realtà è slittata slitta ancora la presentazione del ddl di esercizio provvisorio da parte del governo regionale. La seduta dell’Ars inizialmente convocata per questo pomeriggio alle 16, è rinviata a lunedì prossimo alle 12

E i grillini, oltre a quello di opposizione, in queste ore giocano anche un altro delicato ruolo di ambasciatori con il governo nazionale. Il deputato regionale Luigi Sunseri – in costante contatto con l’influente sottosegretario alla Presidenza, Riccardo Fraccaro – sostiene che «l’accordo sul disavanzo non può essere un remake di quello, inapplicato, fra Renzi e Crocetta». Per questo motivo, con destinazione Palazzo Chigi, è partito un input ben preciso: nell’accordo vanno previsti «impegni concreti, ma anche controlli codificati», come ad esempio una verifica preventiva della Corte dei conti e l’istituzione di una sezione speciale per le partecipate e gli enti regionali. Nelle prossime ore si capirà se i desiderata pentastellati saranno nel patto finale.

Twitter: @MarioBarresi

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