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Rigassificatore a Porto Empedocle, il Tar blocca il gasdotto ma l'iter va avanti lo stesso

Il Tribunale amministrativa dà ragione agli ambientalisti, ma la Regione ha da poco approvato il decreto di proroga della scadenza di fine lavori, necessaria per poter realizzare l’opera

Fabio Russello

26 Ottobre 2023, 16:03

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L'Enel ha deciso e rinuncia al rigassificatore di Porto Empedocle

Un punto a favore per gli ambientalisti ma non è stata ancora messa la parola fine sulla questione del rigassificatore di Porto Empedocle. Il Tar Sicilia ha accolto un ricorso di Legambiente bloccando la realizzazione del gasdotto di Porto Empedocle. L’opera – secondo gli ambientalisti e ora pure secondo il Tar - non è più autorizzabile in quanto la dichiarazione di pubblica utilità è diventata inefficace e il 7 settembre è stata respinta la richiesta di un’ulteriore proroga dell’autorizzazione paesaggistica.

«Il rigassificatore di Porto Empedocle, insieme a tutti gli impianti e infrastrutture per il gas fossile - dicono Anita Astuto, responsabile Energia e Clima di Legambiente Sicilia, e Daniele Gucciardo del Circolo Legambiente Rabat di Agrigento -, è ormai anacronistico poiché continuerebbe a promuovere l’estrazione e la combustione di gas per riscaldare o generare energia elettrica. Questo ritarderebbe il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione per la nostra regione e il nostro paese». Legambiente si è da sempre opposto al rigassificatore a Porto Empedocle evidenziando anche «conflitti evidenti e insormontabili» con i vincoli di tutela paesaggistica, idrogeologica e archeologica trovandosi in linea d’aria a una decina di chilometri dalla Valle dei Templi. La Snam comunque dovrebbe impugnare al Consiglio di giustizia amministrativa il provvedimento del Tar.

Il decreto della Regione

Del resto, nonostante il giudizio in corso, il presidente della Regione Renato Schifani ha incontrato lo scorso settembre a Roma proprio l’amministratore delegato di Enel Flavio Cattaneo per discutere di rigassificatore di Porto Empedocle e della decisione della Regione di approvare il decreto di proroga della scadenza di fine lavori, necessaria per poter realizzare l’opera.

«Abbiamo rimarcato ancora una volta l’importanza dell’infrastruttura – aveva detto il governatore -. Lo sviluppo del terminale on shore di Porto Empedocle darà un importante contributo per diversificare gli approvvigionamenti energetici e costituire un’opportunità di sviluppo per il Mezzogiorno, sia in termini di contributo alla creazione di un hub energetico nel Mediterraneo sia in termini di ricadute occupazionali e di sviluppo e riqualificazione del territorio. La Regione ha fatto la sua parte e prende atto che si conferma con Enel e il suo management una grande sinergia che potrà dare benefici a tutta la Sicilia».

Ma non più di due settimane fa la stessa Enel aveva rilanciato sulla questione del rigassificatore di Porto Empedocle. «I recenti accadimenti geopolitici – aveva detto il direttore Italia del gruppo Enel, Nicola Lanzetta - dimostrano la strategicità dei rigassificatori e quello di Porto Empedocle non può che essere un’opera strategica e indispensabile, per fronteggiare eventuali nuove crisi energetiche a livello internazionale». Lanzetta aveva rimarcato la necessità che «il rigassificatore di Porto Empedocle venga dichiarato un’infrastruttura strategica per il Paese per diversificare le fonti di approvvigionamento».