Sicilia, emergenza casa: prezzi e affitti alle stelle indeboliscono famiglie e giovani
L'indice Ance certifica l'emergenza abitativa
In Sicilia cresce l’emergenza abitativa: acquistare o affittare una casa è sempre più difficile per famiglie e giovani coppie, a causa dell’aumento dei prezzi e dei canoni e del calo dei redditi. Secondo l’indice di accessibilità dell’Ance, che confronta rata o affitto con reddito disponibile, in quasi tutti i capoluoghi di provincia le famiglie meno abbienti devono destinare oltre il 30% del proprio reddito per comprare casa, soglia oltre la quale l’accesso risulta critico.
Difficoltà per le famiglie meno abbienti
A Catania, Palermo e Messina, i nuclei col reddito annuo sotto i 10.500 euro destinano circa il 45% del reddito al mutuo; una situazione problematica riguarda anche Enna, Ragusa, Siracusa e Agrigento. Solo a Trapani e Caltanissetta l’acquisto risulta più sostenibile con percentuali inferiori al 30%.
Fasce di reddito intermedie e mercato degli affitti
Per le famiglie con redditi tra i 10.500 e i 17.000 euro l’accesso alla casa è relativamente più facile ma comunque impegnativo nelle grandi città. L’aumento dei costi spinge le fasce più vulnerabili verso il mercato degli affitti, anch’esso però segnato da un alto indice di insostenibilità, con canoni che superano il 40% del reddito nelle principali città, inclusa Palermo.
Prezzi alle stelle nelle periferie e località turistiche
La ricerca abitativa si sposta così verso le aree periferiche, ma anche nei Comuni limitrofi ai capoluoghi e nelle località turistiche i prezzi sono alle stelle: a Cefalù, Taormina e Lipari l’indice supera il 60%, mentre centri residenziali come Bagheria e Milazzo registrano valori intorno al 35-40%. Solo alcune città della provincia presentano indici sotto la soglia critica del 30%.
Proposte e interventi urgenti
L’Ance Sicilia denuncia una situazione di grande criticità e parteciperà domani all’incontro della Commissione europea “Hous” a Palermo, presentando proposte di rigenerazione urbana e social housing per convertire aree dismesse senza consumo di suolo, garantendo alloggi accessibili, sostenibilità ambientale e coesione sociale.
L’associazione sollecita infine un piano nazionale pluriennale da 15 miliardi di euro, con risorse da PNRR, fondi europei e investimenti privati, per affrontare la crisi abitativa in tutta Italia.