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Trump, i dazi Usa e le divisioni Ue: la Francia invoca il "bazooka", l'Austria prende di mira i giganti Hi-Tech

Borse europee aprono in calo, ma tutto sommato sono perdite contenute: si spera ancora in un cambio di passo della Casa Bianca

Redazione La Sicilia

14 Luglio 2025, 11:24

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L’annuncio di nuovi dazi statunitensi al 30% sulle esportazioni europee, in vigore dal primo agosto, scuote i vertici dell’Unione Europea e i mercati finanziari. Le dichiarazioni dei ministri europei e le prime reazioni dei mercati delineano un clima di forte tensione e incertezza tra le due sponde dell’Atlantico.

La linea dura di Trump e la risposta europea

Il presidente americano Donald Trump ha imposto un netto cambio di passo nei rapporti commerciali con l’Europa, scegliendo la via del confronto diretto e della pressione tariffaria. «Il rapporto di forza voluto da Trump è un rapporto nel quale l’Europa deve mostrare la capacità di risposta», ha sottolineato Laurent Saint-Martin, ministro francese per gli Affari europei, arrivando al Consiglio Ue Commercio. Saint-Martin ha invocato una reazione senza tabù, citando la necessità di sollevare anche la questione dei servizi digitali e dello strumento anti-coercizione, il cosiddetto “bazooka commerciale” dell’Unione.

Wolfgang Hattmannsdorfer, ministro austriaco, ha ribadito la volontà europea di puntare a un’intesa, ma ha riconosciuto che «le recenti dichiarazioni di Donald Trump hanno cambiato il terreno di gioco». Secondo Hattmannsdorfer, l’Ue deve preparare diversi pacchetti di contromisure: uno da 21 miliardi di euro, uno da 72 miliardi e un terzo mirato alle aziende digitali, sottolineando la necessità di «parlare con maggiore chiarezza» e di essere pronti a rispondere.

I mercati reagiscono: borse in calo

L’annuncio dei dazi ha avuto un impatto immediato sulle principali piazze finanziarie europee. Francoforte ha aperto la seduta con un calo dello 0,89%, Parigi dello 0,6%, mentre Londra è rimasta pressoché invariata (+0,03%), complice il fatto che il Regno Unito ha già siglato accordi commerciali separati con gli Stati Uniti. Gli operatori guardano ora alle prossime mosse dell’Unione Europea e all’evoluzione del negoziato con Washington.

Verso una nuova stagione di tensioni commerciali

L’obiettivo dichiarato dai leader europei resta una soluzione negoziata, ma la preparazione di contromisure è ormai considerata indispensabile. L’Unione Europea si trova davanti a una scelta cruciale: accettare il braccio di ferro imposto da Trump o rilanciare con misure di rappresaglia che potrebbero innescare una nuova escalation commerciale. La partita si gioca su più fronti, dai dazi ai servizi digitali, passando per strumenti di difesa come l’anti-coercizione, in un contesto in cui nessuna opzione sembra più essere un tabù.