Ucraina: Confesercenti,rischio inflazione 8% e -41,3 mld Pil

Di Redazione / 12 Marzo 2022

ROMA, 12 MAR – A due anni dall’inizio della crisi
innescata dal Covid19, l’effetto della corsa dei prezzi di
energia, gas e carburanti, esasperata dalla crisi ucraina,
rischia di portare già nel 2022 il tasso di inflazione all’8%
che potrebbe costare quest’anno 26,1 miliardi di euro in minori
consumi e una riduzione di 41,3 miliardi dell’aumento previsto
del prodotto interno lordo. E’ quanto afferma Confesercenti in
un dossier calcolando come il nuovo scenario costringa a
rivedere al ribasso le previsioni per l’anno in corso: la
crescita del Pil nel 2022 passerebbe dai +61,5 miliardi previsti
(+3,7% sul 2021) a +20,2 miliardi (+1,2%), quella dei consumi
dai +35,9 miliardi di euro inizialmente previsti ad appena +9,8
miliardi. Un rallentamento che rimanda a data da destinarsi il
ritorno ai livelli pre-covid. ” Un ulteriore ostacolo per le
imprese, che già vengono da un periodo di difficoltà: la
pandemia è costata il posto a quasi 325mila lavoratori
indipendenti in due anni”.
“Il conflitto in Ucraina è in primo luogo una tragedia
umanitaria, che si sta però trasformando sempre di più in una
catastrofe economica, con un forte impatto anche sull’Italia.
Dopo due anni terribili, le imprese si trovano a fronteggiare
una nuova emergenza”, commenta la presidente di Confesercenti
Patrizia De Luise. “Dobbiamo fare tutto il possibile per
contenere la tensione inflazionistica. Abbiamo già proposto un
patto sociale tra governo, imprese, sindacati e banche per
contenere la corsa dei prezzi. Ma occorrono anche nuovi e più
incisivi interventi per contenere i costi energetici per
famiglie e imprese, a partire da misure per calmierare il costo
della materia prima e dalla riduzione temporanea di accise ed
iva su gas, energia e carburanti”.

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