Ucraina: Sbarra (Cisl), spese militari al 2% ma gradualmente

Di Redazione / 31 Marzo 2022

MILANO, 31 MAR – “Gli impegni assunti nel 2014 in
sede Nato vanno rispettati, così come gli affidamenti
riconfermati il 10 marzo al vertice europeo: bisogna assicurare
una modulazione diversa, serve più gradualità anche per
fronteggiare questa difficile emergenza economica e sociale che
sta tenendo in sofferenza il Paese”. Lo afferma il segretario
della Cisl, Luigi Sbarra, a proposito delle spese militari al 2%
del Pil.
“Poi bisogna bisogna costruire una politica di difesa comune
in Europa e da questo punto di vista fa bene il Parlamento e il
governo a garantire la piena coerenza con gli impegni che sono
starti assunti in sede internazionale”, spiega Sbarra
rispondendo ai giornalisti a margine del congresso della Cisl
Lombardia in svolgimento a San Donato Milanese.
“Stiamo chiedendo al governo e al Parlamento di valutare la
possibilità di uno scostamento di bilancio: servono risorse per
sostenere ancora famiglie, settori economici in difficoltà. Noi
consideriamo tutto questo debito buono, ecco perché la partita
la si deve giocare a livello nazionale ed europeo”, aggiunge il
segretario generale della Cisl, confermando l’ipotesi già
espressa di uno scostamento di bilancio per ‘finanziare’ la
ripresa. In questo momento poi le ricadute economiche della
guerra in Ucraina “sono forti: c’è questa fiammata
dell’inflazione, questo aumento dei prezzi dell’energia, delle
materie alimentari. Molte imprese soffrono per la mancanza di
materie prime e anche per questa difficoltà lungo le catene di
approvvigionamento”.
Sbarra commenta anche i dati Istat di febbraio, notando come
“nel corso del 2021 l’occupazione ha avuto un buon trend di
crescita, con la ripresa di molte attività sociali e lavorative,
grazie anche al vaccino e al greenpass. I dati di febbraio
mostrano un ulteriore avanzamento, registrando anche una ripresa
del lavoro autonomo, ora però la nostra preoccupazione è che
questa fase positiva venga interrotta dalle ricadute del
conflitto ucraino e della instabilità internazionale”, conclude
il segretario generale della Cisl.

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