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Unioncamere, scarsità personale costata 38 miliardi nel 2022

"Difficoltà a trovare manodopera nel 40% delle assunzioni"

Di Redazione |

ROMA, 28 MAR – Nel 2022 la difficoltà di reperimento del personale ha riguardato il 40% delle assunzioni con una perdita di valore aggiunto pari a 37,7 miliardi di euro. Lo segnala il report sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal. “Il costo del mismatch – si legge – rischia di aumentare nei prossimi anni in considerazione dei macro-trend che stanno già cambiando il mercato del lavoro: la transizione digitale e green e l’andamento demografico”. Unioncamere segnala inoltre che la difficoltà di reperimento del personale “tenderà ad aumentare ulteriormente anche per l’accelerazione della domanda attesa come effetto degli investimenti del Pnrr”. L’aspetto demografico rappresenterà nei prossimi anni il fattore critico più rilevante: tra il 2023 e il 2027 l’intero mercato del lavoro italiano, privato e pubblico, avrà bisogno di circa 3,8 milioni di lavoratori, il 72% dei quali, pari a 2,7 milioni, dovranno sostituire occupati in uscita dal mercato. “Il trend demografico – sottolinea il report – comporterà infatti sia un aumento dei flussi pensionistici, e quindi delle uscite dal mercato del lavoro, sia una riduzione del numero di persone in età lavorativa per l’invecchiamento della popolazione”.

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