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Il primato dei cittadini sui tanti pistoleri da Far West

Lo specifico del video della “scorta armata” ai fantini ha portato i nichilisti della porta accanto a dire che con questo sfondo di inciviltà Catania non può neanche solo pensare di candidarsi a capitale italiana della Cultura nel 2028

Di Antonello Piraneo |

Ci sono mille maniere di mostrare la propria indignazione per quelle immagini da Far West immancabilmente virali sul web e inevitabilmente rimbalzate sui media “tradizionali”. In questo ventaglio di opzioni c’è chi, vedendo quei poveri animali spinti al galoppo e “dopati” da colpi di pistola sparati in aria e da chissà cos’altro, confessa disagio nel tornare a mangiare bistecche di carne di cavallo e si dice pronto alla dieta vegana, l’iperbole alimentare dello sdegno.

C’è pure chi, vinto dalla sfiducia, alza bandiera bianca in segno di resa di fronte alla prepotenza, all’inciviltà e si chiude a riccio, non credendo in nessuno e a nulla. Un nichilismo di pancia ma fors’anche strumentale, pericoloso quasi quanto la “scorta armata” ai fantini. Perché rende più forti quanti calpestano le regole e fanno spallucce per eventuali sanzioni, perché non percepite come tali dal contesto, ubriaco di disvalori.

Una frangia di indignati gemella alla “maggioranza silenziosa” delle persone perbene. Che anche in città complesse – da Catania a Milano, per intenderci – è appunto maggioranza, ma in quanto silenziosa è schiacciata dalla tracotanza di chi non ha remore nel metterci la faccia, pure compiacendosi delle proprie “gesta”. È accaduto, accade, accadrà. Ma non per questo non si può non provare a chiamare a raccolta questo esercito di sfiduciati per una risposta ai tanti pistoleri dei troppi Far West.

Un impegno concreto, fattuale, dal basso. La reazione che, per esempio, porterà oggi pomeriggio decine di uomini – si spera – a sfilare per le vie di Caltagirone per chiedere scusa alle donne per le quotidiane violenze di genere che si estremizzano nei femminicidi – ieri in Puglia l’ennesimo – ma che sono anche le discriminazioni sul lavoro, in famiglia.

Capitale della Cultura

Lo specifico del video della “scorta armata” ai fantini ha portato i nichilisti della porta accanto a dire che con questo sfondo di inciviltà Catania non può neanche solo pensare di candidarsi a capitale italiana della Cultura nel 2028, semplicemente per indegnità. È esattamente il contrario, a prescindere dalla improbabilità che la scelta ricada su un’altra città siciliana appena tre anni dopo Agrigento 2025 (dove peraltro sta andando come sta andando) e due anni dopo Gibellina, insignita per l’arte contemporanea nel 2026. Senza neanche minimamente entrare nel merito del bando per la stesura del progetto – qui non rileva – se queste “onorificenze” fossero assegnate come segno di attenzione e per un senso di riscatto, proprio una città come Catania, che vanta Storia con la S maiuscola ma convive con il Far West, avrebbe ben diritto a vedersi proclamata Capitale della Cultura di un qualsiasi anno.

Riscopriamo la cittadinanza attiva. Si prenda a modello la gara di solidarietà scattata spontaneamente tra gente comune e imprenditori per ridare il sorriso a quei ragazzi down cui avevano rubato i loro dolci pasquali, poi restituiti dai ladri firmatisi “Arsenio Lupin”. Non si arrenda nessun cittadino, né il primo né l’ultimo (perché poi devono essere uguali nel loro impegno il primo e l’ultimo, se ci fosse un primo e un ultimo cittadino).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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