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Santa Rosalia, il fil rouge della fede e dell'impegno

Un inserto dedicato alla patrona di Palermo, ma che vuole anche esaltare la pluralità dei nostri territori, delle nostre realtà

Antonello Piraneo

14 Luglio 2025, 11:31

santa rosalia festino

Il fil rouge della fede e della devozione è sottile, spesso invisibile com’è giusto che sia un sentimento intimo, eppure è forte. Non si spezza di fronte ai disvalori, alle derive di una società distratta quando non imbelle. E si rafforza, questo filo che porta fin Lassù, perché accompagnato dal network della solidarietà, dalla rete dell’impegno, dall’anello di congiunzione della bellezza, dal legame della tradizione.
Fede-solidarietà-impegno-bellezza-tradizione. Attorno a questo paradigma ideale ruotano le feste religiose che in Sicilia sono molto più che una ricorrenza. Sono eventi trasversali che riescono a trasmettere identità, a dare vita alle nostre città, belle ma complesse.


Un miracolo laico che si ripeterà a Palermo per Santa Rosalia, oggi con il Festino popolare lungo le strade del Cassaro e domani con la solennità liturgica in Cattedrale. Riti che si specchiano in altri che innervano la Sicilia: Catania si fa cartolina con la magnificenza della festa di Sant’Agata - la terza al mondo per importanza e partecipazione - Siracusa s’illumina nell’omaggio a Santa Lucia, Agrigento simboleggia l’inclusione con San Calogero, Ragusa s’affida a San Giorgio, Caltanissetta ed Enna si ritrovano nella suggestione della Settimana Santa e Trapani nella processione dei Misteri, Messina abbraccia la Madonna della Lettera, fino alle celebrazioni di Roccafiorita, il comune più piccolo della Sicilia, per la “sua” Madonna dell’Aiuto.

"Non può esserci un derby della devozione"


Questo inserto, allora, è sì dedicato a Santa Rosalia e a Palermo, ma vuole anche esaltare la pluralità dei nostri territori, delle nostre realtà. Perché non può esserci un derby della devozione: una festa religiosa deve intanto unire. Non possiamo farci farci comunità soltanto quando l’Italia vince ai Mondiali di calcio, se li vince.


Ed è significativo che il Festino di quest’anno, l’edizione 400+1, inneggi alla bellezza, anzi alla Bellezza, con la maiuscola. Basti pensare al fatto che il Carro sfilerà lungo corso Vittorio Emanuele, segmento importante di quello stupendo centro storico di Palermo che troppo spesso è teatro di violenze, di eccessi, di disgregazione. Uno sfregio proprio alla Bellezza che, se esaltata come valore non soltanto estetico, può davvero essere una risposta ancora più forte del pur necessario rafforzamento del controllo del territorio. Perché inseguire, seminare e coltivare Bellezza significa educare alla difesa del bene comune, alla militanza della cittadinanza attiva, alla consapevolezza dell’essere una tessera importante nel puzzle di una quotidianità migliore, più sana. Come nell’edilizia, si parte dal basso per costruire.
Per questo, da siciliani ai siciliani, una volta di più diciamo Evviva santa Rosalia, evviva Palermo, evviva la Sicilia tutta.