Comune di Piazza Armerina non paga spese a casa rifugio: la coop ricorre ai giudici
Si tratta delle rette relative all’accoglienza per 179 giorni di una madre e i suoi due figli. L'amministrazione comunale sostiene di non essere competente in materia
Piazza Armerina, generico
La cooperativa sociale Etnos, che da anni gestisce case rifugio a indirizzo segreto per donne e minorenni vittime di violenza, ha presentato una richiesta di risarcimento al Tribunale di Caltanissetta nei confronti del Comune di Piazza Armerina per le rette relative all’accoglienza per 179 giorni di una madre e i suoi due figli, ospitati nella casa rifugio dell’Ennese. L’amministrazione comunale sostiene di non essere l’ente competente al pagamento delle spese.
«Non è accettabile - afferma Fabio Ruvolo, presidente della cooperativa Etnos rendendo nota la vicenda - che famiglie in fuga dalla violenza vengano accolte dalle nostre strutture e poi abbandonate da chi avrebbe il dovere di farsene carico. Ogni volta ci troviamo costretti ad anticipare somme ingenti, ad accumulare debiti e ad attendere anni prima di ottenere risposte da una giustizia lenta. È un modello che penalizza le cooperative sociali e, soprattutto, le persone più fragili. Non si può pensare - conclude Ruvolo - che la protezione delle donne e dei bambini vittime di violenza resti appesa alla buona volontà e alla capacità di indebitarsi delle cooperative sociali. Serve un modello chiaro, sostenibile e rispettoso della dignità delle persone accolte e di chi ogni giorno lavora per proteggerle».