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Enna, futuro calcistico a rischio

Corsa contro il tempo, il presidente Stompo lancia ancora un appello

Di Redazione |

Scossone in casa Enna Calcio. Il presidente Luigi Stompo rompe il silenzio dopo il comunicato del 22 maggio scorso perché la società rischia di non iscriversi al prossimo campionato di Serie D.

“Questo è il dato più preoccupante. Non ho ricevuto alcuna telefonata, né dalle autorità pubbliche cittadine, né da imprenditori locali. Il silenzio è totale”.

Cosa rischia concretamente l’Enna Calcio in questo momento?

“Il rischio è concreto e immediato. Se entro 15 giorni al massimo non riusciremo a cedere il testimone della conduzione della società, non iscriveremo la squadra al campionato di Serie D, quello stesso campionato conquistato due anni fa dopo 34 anni di attesa. La conseguenza sarebbe lo scioglimento della società.”

Quando parla di scioglimento della società, a cosa pensa principalmente?

“Penso alle tantissime famiglie che, dopo anni di sacrifici, siamo riusciti a riportare allo stadio. Ma soprattutto, il mio pensiero va agli oltre 300 ragazzini che popolano le nostre squadre giovanili e che praticano sport grazie alla nostra società. Questo è il vero patrimonio che rischiamo di perdere.”

In questi giorni circolava il nome del gruppo Di Martino. Lo ha incontrato?

“Considerato che molti vociferavano di un interessamento di questo importantissimo gruppo imprenditoriale siciliano, che tante opere ha fatto per la nostra città, mi sono sentito in dovere di contattarli. Purtroppo mi hanno comunicato che al momento non è possibile fare incontri programmatici e potrebbero valutare soltanto più avanti, indicando tempi non compatibili con l’iscrizione al campionato e la programmazione della stagione”.

Secondo Lei, perché finora nessuno si è fatto avanti?

“Credo che molti pensino che, come in passato, riusciremo a inventarci una soluzione per far continuare il sogno. Ma questa volta – e voglio essere leale come lo sono sempre stato – la situazione è diversa. I miei impegni di lavoro mi impediscono di continuare e se non riusciamo a passare il testimone, il destino è purtroppo segnato.”

Presidente, ci suggerisce un’idea per salvare questo patrimonio della città?

“La soluzione esiste ed è più semplice di quanto si possa immaginare. Penso a un modello di gestione condivisa, dove un gruppo di imprenditori locali potrebbero unire le forze, contribuendo ciascuno con una quota sostenibile. Non servono cifre astronomiche: distribuendo il peso economico su più soggetti, l’impegno individuale diventerebbe gestibile”.

Una struttura organizzativa moderna…

L’idea è quella di creare una struttura organizzativa moderna, con deleghe di funzioni ben definite, dove ogni socio potrebbe mettere a disposizione non solo risorse economiche, ma anche le proprie competenze specifiche. Chi ha esperienza in ambito amministrativo potrebbe occuparsi della gestione finanziaria, chi ha competenze nel marketing potrebbe curare la comunicazione e la promozione, e così via”.

Questo modello permetterebbe di distribuire responsabilità e impegni, evitando che il peso ricada su poche persone. Inoltre, una gestione collegiale garantirebbe maggiore stabilità nel tempo e permetterebbe di pianificare il futuro con più serenità. Non dimentichiamo che l’Enna Calcio è un patrimonio della città: più persone sono coinvolte nella sua gestione, più forte sarà il legame con il territorio.”

Settore giovanile e stadio

Abbiamo già una struttura societaria solida, un settore giovanile florido, uno stadio agibile con un progetto di ammodernamento già finanziato e una tradizione sportiva importante. Servono solo persone disposte a raccogliere il testimone e a portare avanti quanto di buono è stato costruito in questi anni. È un’opportunità per gli imprenditori e le istituzioni locali di dimostrare il loro attaccamento alla città e di contribuire a un progetto che va ben oltre lo sport.”

L’appello del presidente Stompo suona come un ultimo, tentativo di salvare una realtà sportiva che in pochi anni è riuscita a riportare Enna ai vertici del calcio dilettantistico nazionale. Una società che, come ricordato nel recente comunicato, ha saputo trasformare lo Stadio Gaeta da struttura fatiscente a impianto agibile per la prestigiosa serie D, ha creato un settore giovanile d’eccellenza e ha realizzato progetti innovativi come “Casa Enna”.

Ora il tempo stringe, e il futuro del calcio ennese è appeso a un filo. La città rischia di perdere non solo una squadra di calcio, ma un intero movimento sportivo che in questi anni è diventato un autentico punto di riferimento per centinaia di giovani e famiglie del territorio.

Il presidente Stompo è stato fin troppo chiaro: se non ci sarà nessuno che prende il testimone della conduzione della società gialloverde entro dieci giorni massimo la squadra non si iscrive al campionato di serie D e la società si scioglie.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA