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Mattarella alla Kore di Enna: «Senza la scienza il mondo è in ginocchio»

Il presidente della Repubblica ha inaugurato l'anno accademico dell'ateneo ennese. Nel corso della cerimonia ha preso la parola uno studente di origini egiziane

Di Redazione |

«Senza la comunità scientifica il mondo sarebbe in ginocchio di fronte a questa pandemia». Va alla lotta contro il Covid il pensiero del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ad Enna, per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’università, torna a ribadire il ruolo centrale che ha avuto la scienza nella battaglia contro il Covid. Sul palco si susseguono vari interventi, dal ministro dell’Università Cristina Messa, docenti ed infine il rettore dell’Ateneo Giovanni Puglisi. E’ lui a contendersi la scena con il Capo dello Stato. A fine cerimonia è proprio il rettore che nel consegnargli le chiavi dell’università prima lo apostrofa con un «grazie professore» ricordando l’antica amicizia e poi senza giri di parole aggiunge: «Non ci abbandonare». Una richiesta che arriva pochi giorni dopo il «bis» invocato dal pubblico della Scala a cui lo stesso Puglisi dedica un passaggio del suo intervento: «Rispettiamo la sua volontà – dice riferendosi all’ipotesi di un nuovo mandato per Mattarella», ma l'auspicio è «per un suo raddoppio. Dopo la Scala direi…per un suo bis». 

E’ dedicato invece alla lotta contro il Covid il cuore dell’intervento del Capo dello Stato: «La pandemia – mette in chiaro – ha messo in crisi tutte le economie, ma è stata fronteggiata perchè la comunità scientifica ha lavorato in modo integrato, dialogando senza confini». Ed è proprio quanto fatto in campo medico che il Presidente della Repubblica cita come metodo di lavoro: «Un nemico comune che mette a rischio il genere umano dovrebbe far trovare le ragioni per il dialogo». Il Capo dello Stato nel suo intervento ribadisce l’importanza della scienza per costruire «il futuro del nostro Paese. La competenza e la cultura ci hanno consentito di superare stagioni e problemi gravi e drammatici».  

Un plauso poi allo sviluppo dello stesso Ateneo «entrato nella terza età, quella degli uomini, un sogno realizzato per questa zona della Sicilia che ha prospettive e potenzialità». Un omaggio alla Sicilia arriva anche da Remon Karam, studente egiziano arrivato in Italia con un barcone otto anni fa.

Il rappresentante degli studenti nel suo intervento dedica poi un passaggio alla liberazione di Patrick Zaki. Anche Mattarella lo cita nel suo intervento dicendosi «molto lieto per la scarcerazione. ll Mondo non può avere confini deve essere pronto ad integrarsi», sottolinea il presidente della Repubblica che poi prende in prestito le parole del Papa per rimarcare come il Mediterraneo da «mare di unione e di civiltà rischi di essere mare di insidie e pericoli».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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