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‘Mai più’, il mondo ricorda la Shoah ma cresce l’allarme antisemitismo

Di Redazione |

BRUXELLES – Le ha dette il , parlando al Bundestag tedesco senza riuscire a trattenere il pianto. Le ha ripetute il ricevendo nello studio Ovale . Sono risuonate in tutte le cerimonie che hanno ricordato l’Olocausto per ricacciare indietro negazionismi e reincarnazioni naziste.Dal Paese che ha concepito e realizzato lo sterminio si è levata forte la voce della : “È un giorno di vergogna” per quello che la Germania ha fatto e “non c’è spazio per antisemitismo e xenofobia nella nostra società, né nel presente né ce ne sarà per il futuro”. Ma il fantasma dell’Olocausto aleggia e chi è sopravvissuto ha ancora paura. “Questo cancro si è risvegliato”, ha avvertito al Bundestag , l’antisemitismo “fa parte della quotidianità in tanti Paesi, anche in Germania”.: “Abbiamo il dovere di preservare la memoria di tutte le vittime e delle loro sofferenze. Lo dobbiamo a coloro che sono morti nell’Olocausto, lo dobbiamo ai sopravvissuti e lo dobbiamo alle nostre generazioni future”, ha scritto in una nota l’. E al Parlamento europeo è intervenuta .I racconti dei sopravvissuti, in pochi a causa della pandemia, hanno rotto il silenzio che avvolge Auschwitz, dove dalla primavera del 1942 fino all’arrivo delle truppe sovietiche il 27 gennaio 1945 furono sterminate oltre un milione di persone. Lo hanno ricordato . hanno inviato un messaggio registrato. “Se la Shoah, in relazione a tutti gli altri genocidi, si è distinta soprattutto per il suo carattere profondamente programmatico, logistico, quasi industriale, allora ad Auschwitz ha raggiunto il suo culmine”, ha affermato il .Bandiere a mezz’asta alla Nato. “Onoriamo la loro memoria e ci opponiamo all’odio, all’intolleranza e alla violenza: Mai più”, ha scritto su Twitter il . Dalla Casa Bianca Biden ha parlato di “uno dei capitoli più bui nella storia dell’umanità” e della necessità di “dare testimonianza per le future generazioni in modo da rendere reale la nostra sacra promessa: mai più”. Ma ha anche avvertito “che l’odio non va via, ma si nasconde”, evocando le stragi di Charlottesville in Virginia e della sinagoga di Colleyville, in Texas. Il 17% dei contenuti pubblicati sul social network che si riferiscono alla Shoah, informano Unesco e WJC, nega o deforma quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Grazie al partenariato, gli utenti che si interessano a questo tema vedranno apparire “in cima ai risultati delle ricerche un banner per andare a visitare il sito del WJC e dell’Unesco “.

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