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‘Messo in pausa nostre vite, ora trasformate nostro ruolo’ 

Di Redazione |

STRASBURGO – “Abbiamo messo in pausa le nostre vite per il bene dell’Unione europea”: lo raccontano in una lettera i 14 cittadini italiani diventati ‘ambasciatori’ e parte dello storico processo di democrazia partecipativa della Conferenza sul futuro dell’Europa (Cofoe), che ora rilanciano: “Vogliamo che l’Europa non funzioni più in modalità di emergenza. Per questo vogliamo trasformare il nostro ruolo di Rappresentanti dei cittadini europei alla Cofoe in Rappresentanti dei cittadini europei nella vita di tutti i giorni”. alcune proposte “possono essere adottate in tempi brevi, come ad esempio la detassazione degli anticoncezionali ormonali contro patologie come l’endometriosi e la fibromialgia che colpiscono le donne”, dice ad esempio una degli 80, Ilenia Greco, insegnante 39enne calabrese che ha partecipato molto attivamente ai panel sulla salute.Merita attenzione anche “una riforma delle politiche sulla privacy, che deve essere accompagnata dalla formazione più accurata su questo diritto dei cittadini”, sostiene invece Valentina Balzani, professionista della comunicazione dalla provincia di Modena. Il tema dei diritti significa invece per Chiara Alicandro, consulente del lavoro 32enne di Latina, anche una continua partecipazione alla vita democratica dell’Ue: “Vogliamo che il nostro coinvolgimento non si fermi qui, che sia duraturo e legalmente vincolante – chiedono i 37 della lettera aperta -. Le nostre idee non si fermano all’esperienza di oggi ma devono essere adeguate ai cambiamenti del mondo e all’Europa del futuro”.

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