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Corte Conti Ue denuncia, in Italia chi inquina non paga

Di Redazione |

BRUXELLES – poichè per finanziare le azioni di risanamento sono stati utilizzati i soldi pubblici, anziché quelli di chi ha inquinato. Lo scrive la nel rapporto ‘Il principio chi inquina paga: applicazione incoerente tra politiche e azioni Ue’, che ha analizzato, tra l’altro, 42 progetti per un valore di 180 milioni di euro di fondi strutturali e di investimento europei e LIFE in otto regioni di tre Stati membri: 19 in Italia, 10 in Polonia e 13 in Portogallo. “In moltissimi casi – dice il responsabile del rapporto Viorel Stefan – “.Nel caso delle discariche abusive che tuttora costano all’Italia sanzioni pecuniarie inflitte dalla Corte Ue,. In un sito in particolare, la discarica non era attrezzata per proteggere il suolo, la falda freatica e l’aria dall’inquinamento. Il gestore non ha tutelato il sito dallo scarico abusivo di rifiuti, anche pericolosi, né durante le operazioni né dopo la chiusura. , dopodiché la Commissione ha ritenuto l’ex discarica conforme alla normativa ambientale dell’Ue. Nel rapporto , sebbene i revisori non la citino direttamente riferendosi solo a “un grande impianto per l’acciaio”. In questo caso, si legge nel documento, la mancata applicazione della Direttiva per le emissioni industriali ha portato a una situazione di irregolarità sanzionata anche dalla Corte di giustizia Ue.

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