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Da Malta a Strasburgo, sempre più donne ai vertici europei

Di Redazione |

STRASBURGO – Mentre la politica italiana fatica a trovare convergenze su un nome che possa portare una donna al Quirinale, in Europa suona tutt’altra musica. La nuova presidente dell’Eurocamera si va ad affiancare alle presidenti della Commissione Ue, la tedesca , e della Bce, la francese, portando a tre su quattro le principali posizioni apicali ricoperte da donne (il belga Charles Michel resta per ora presidente del Consiglio Europeo). E le cose non vanno molto meglio nei Parlamenti nazionali, dove secondo gli ultimi dati la quota rosa è ferma al 32%. Per questo ha fatto notizia la circostanza che . Militante degli studenti democristiani maltesi, si mise in mostra nel 2003 grazie alla campagna filo-comunitaria per il referendum che nel 2003 portò Malta nell’Unione. Sposata ad un finlandese e madre di quattro figli, nel 2009 fallì il primo tentativo di entrare al Parlamento europeo. Venne poi eletta con le suppletive del 2013 diventando nel 2017 vicepresidente della Commissione petizioni nonché membro della commissione d’inchiesta sul riciclaggio che indagò sulle rivelazioni dei Panama Papers, scandalo a cui fu collegato anche il drammatico omicidio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia. Nel novembre 2020, grazie al suo lavoro nelle varie commissioni e alla sua battaglia contro la corruzione che la portò in rotta di collisione con il premier del suo Paese, Joseph Muscat (tanto da arrivare, in un incontro pubblico nel 2019, a rifiutare di stringergli la mano), venne scelta dal Ppe per ricoprire il ruolo di primo vicepresidente del Parlamento, durante la presidenza di David Sassoli.

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