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E-commerce, tra Milano-Bologna la logistica va local

Di Redazione |

BRUXELLES – Nell'area che si sviluppa intorno al corridoio Milano-Bologna le imprese del comparto tendono a localizzare i loro depositi sempre di più al di fuori delle grandi città. Tanto che negli ultimi anni è emersa una vasta regione logistica con una limitata proiezione internazionale ma con un forte impatto territoriale, che gravita intorno a Milano e va da Novara a Brescia, passando per Piacenza e Pavia.E' la fotografia scattata dalla , specializzato in analisi delle politiche regionali Ue. Dopo una prima concentrazione attorno ai grandi poli urbani di Milano e Bologna, scrivono i ricercatori, è seguita una fase di , dove "si è sviluppata una specializzazione in logistica su strada, con operazioni a minore valore aggiunto, che richiedono una forza lavoro meno qualificata e depositi".Basti guardare alla : i metri quadri di superficie dedicate ai depositi sono duplicati in particolare in alcune delle province meridionali (Lodi, Pavia, Piacenza) e a Novara. L'espansione delle aziende di logistica in queste zone potrebbe subire un'ulteriore accelerazione dopo il boom degli acquisti sul web generati dalla pandemia.Emilia-Romagna e Lombardia, scrivono i ricercatori, "sono per la loro posizione geografica, per la rete logistica e di trasporto, la prossimità alle imprese che producono le merci gestite online e perché sono il naturale baricentro logistico di un ampio mercato" che abbraccia il Centro e il Nord Italia, oltre che l'Europa centrale.Ma questa espansione, osservano i ricercatori, ha un impatto territoriale che va compreso e amministrato: da una parte, le attività di logistica possono contribuire allo , dall'altra, aumentano il , contribuiscono all', generano una serie di costi negativi per la comunità, dall' alla congestione del traffico., sebbene siano stati significativi i trend di crescita dell'e-commerce, già prima della pandemia", spiegano all'ANSA il docente di economia industriale, Sergio Mariotti, e la ricercatrice Federica Rossi del Politecnico di Milano."Dal dialogo con gli attori è emersa la necessità di , con interventi a una dimensione d'area vasta che puntino sia all'integrazione dei nodi dei sistemi di mobilità, riducendo la competizione tra territori, sia al loro efficiente funzionamento interno".

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