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Forum ANSA-S.ANNA: il Covid ha rivoluzionato l’approccio alla sanità

Di Redazione |

BRUXELLES – è il titolo del webinar, nell’ambito del progetto “Cohesion Matters – an information and engagement campaign on the future of cohesion policy”, finanziato dalla Dg Regio della Commissione europea.L’incontro online, a cui hanno partecipato esperti e funzionari europei, ha voluto rafforzare la conoscenza dei cittadini sulle politiche europee, sul loro impatto e sulle opportunità di finanziamento per l’Italia. Al webinar hanno partecipato;;. Moderatore il giornalista collaboratore ANSA .Al centro del dibattito l’emergenza pandemica da Covid-19 e il ruolo dei fondi europei, con un .Nuti ha aperto il webinar dicendo che “la pandemia è stata una rivoluzione”, portando la sanità al centro dell’agenda Ue. La rettrice ha inoltre sottolineato che, prima dell’emergenza Covid, “il tema più rilevante era come garantire il contenimento della spesa senza arretrare in termini di esiti e di equità”, mentre ora “l’attenzione è su come riorganizzare il sistema sanitario per far sì che sia effettivamente l’arma principale per garantire resilienza a tutta l’Europa”. È il caso dell’Italia, che all’inizio della pandemia non aveva abbastanza posti letto e “ancora tanta strada da fare” nell’assistenza primaria. Secondo Nuti, quindi, anche le politiche della Dg Regio “devono considerare in modo diverso certi asset che addirittura prima della pandemia venivano considerati dei rischi di spreco”.È indicativa la fotografia delle risorse per investimenti infrastrutturali fatta da Milena Vainieri, che mostra enormi ritardi. Nell’arco di vent’anni a partire dal 2000, il ministero della Salute ha messo a disposizione delle Regioni 19 miliardi di euro di cui, a dicembre 2020, risultava impegnato solo il 65%.In questo momento la priorità è sostenere le Regioni nella pianificazione. Vainieri ha fatto il paragone con la Missione n°6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), dedicata al tema della salute, per cui sono stanziati 15,6 miliardi di euro da spendere in appena cinque anni. “Il primo passo è la formalizzazione degli accordi, quindi la capacità delle Regioni di proporre dei piani di utilizzo di queste risorse”, ha sottolineato Vainieri.Per riuscire a utilizzare i fondi destinati alla ripresa dalla pandemia, l’Italia deve migliorare l’efficienza della propria pubblica amministrazione. Lo hanno ribadito Willibrordus Sluijters e Francesca Raimondi. I due funzionari della Dg Regio hanno ricordato che da qui al 2027 l’Italia ha da spendere circa 220 miliardi di euro tra Recovery e fondi strutturali. Per quanto riguarda le Regioni, Sluijters ha spiegato che il Pnrr è “geograficamente cieco” perché può essere speso su tutto il territorio. A differenza della Coesione, che per tre quarti si spende nelle sette regioni del Sud e dei 14 miliardi del React-Eu che per il 64%, ha detto Raimondi, sono destinati al Mezzogiorno.In chiusura c’è stata una sessione di domande e risposte attraverso la chat del canale YouTube, coordinata da .

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