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Rifugiati ucraini alla CoFoE, anche noi un siamo un petalo di quel fiore chiamato Europa

Di Redazione |

STRASBURGO, 11 MAR – “Scappando dall’Ucraina mia figlia teneva in mano un fiore, un fiore che manda un messaggio: siamo tutti petali tutti attaccati allo stesso bulbo, l’Ucraina è uno dei petali di quel fiore chiamato Europa. “. Così Bozhena Boriak, una delle cittadine ucraine sfollate in Europa e intervenute oggi alla plenaria della Conferenza sul Futuro dell’Europa in corso al Parlamento europeo a Strasburgo mentre mostrava all’emiciclo una foto ritraente sua figlia che stringe un fiore durante il viaggio di esodo verso la Polonia. “Quella in corso non è un tragedia per l’Ucraina ma per tutta la famiglia europea, il mio Paese è in rovina e coperto di sangue ma non cederà, poiché siamo un popolo forte e unito”, prosegue Boriak. “La resistenza l’Europa l’ha conosciuta nei vostri libri di storia, ma ora potete esserne protagonisti difendendo l’Ucraina, per favore chiudete i cieli e isolate la Russia”, ha concluso Boriak. “L’Europa è ad un crocevia, scelga di salvare le vite o la sua stabilità economica. Qui a Kiev dal cielo ogni giorno piove morte, nulla è al sicuro, serve una No Fly Zone per salvare vite, per salvare i nostri bambini” Cosi Dmytro Sherembey, uno dei cittadini ucraini intervenuti oggi in videoco0llegamento alla plenaria della Conferenza sul Futuro dell’Europa in corso al Parlamento europeo a Strasburgo ha aggiunto la deputata ucraina Maria Mezentseva, parte delle delegazione di ucraini invitati a parlare alla conferenza durante il dibattito sulla posizione dell’Ue nel mondo (ANSA).

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