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Sassoli, senza giornalismo indipendente libertà a rischio

Di Redazione |

BRUXELLES – E’ stato assegnato ai giornalisti del Progetto Pegasus coordinato dal Consorzio Forbidden Stories il Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo del Parlamento europeo.I giornalisti del progetto Pegasus (più di 80 reporter di 17 organizzazioni mediatiche in 10 paesi, coordinati da Forbidden Stories con il supporto tecnico del Security Lab di Amnesty International) hanno passato al setaccio i registri dei numeri di telefono selezionati dai clienti della società israeliana Nso Group. Questo è il primo anno che il premio viene assegnato.Forbidden Stories è un consorzio di giornalisti la cui missione è di portare avanti le indagini di giornalisti assassinati, imprigionati o minacciati. Dalla sua nascita, nel 2017, Forbidden Stories e i suoi partner hanno proseguito il lavoro di Daphne Caruana Galizia, ma anche di giornalisti assassinati per le loro indagini, ad esempio su reati ambientali o sui cartelli messicani.In partenariato con oltre 30 organi di informazione in tutto il mondo e circa 100 giornalisti, Forbidden Stories si basa su una rete fortemente impegnata nel giornalismo collaborativo. Per il suo lavoro, ha vinto prestigiosi riconoscimenti in tutto il mondo, tra cui l’European Press Prize e il Georges Polk Award. Il premio Daphne Caruana è stato istituito con una decisione dell’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo nel dicembre 2019 in omaggio alla giornalista investigativa e blogger maltese impegnata nella lotta alla corruzione, assassinata in un attentato nel 2017.”Daphne Caruana Galizia era una giornalista investigativa e una blogger che ha fatto luce su ciò che altri volevano tenere all’oscuro. Era una giornalista straordinaria che faceva un lavoro notevole, una combattente per la democrazia. Ma Dapnhe non è l’unico caso di giornalista uccisa. Il fatto che i giornalisti vengano attaccati o addirittura uccisi mentre esercitano il loro lavoro è intollerabile. I giornalisti non dovrebbero mai temere per la propria vita solo perché fanno il loro lavoro”, ha proseguito Sassoli.”L’assegnazione del Premio Nobel per la pace a Maria Ressa e Dmitry Muratov è arrivata al momento giusto, perché ha sottolineato il ruolo chiave che i giornalisti svolgono nel proteggere la vita democratica”, ha continuato il presidente. “Dobbiamo assicurarci che lo stato di diritto non sia minato nei nostri Stati membri, poiché esso è la spina dorsale del giornalismo indipendente. I giornalisti devono poter contare sulle autorità per proteggere e difendere i loro interessi, piuttosto che temere le loro reazioni. Lo dobbiamo a tutti i giornalisti coraggiosi che sono stati uccisi. Senza un giornalismo indipendente non ci sono società libere”, ha concluso Sassoli.

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