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Studio Ue, con la pandemia è aumentato il divario tra aree urbane e rurali

Di Redazione |

BRUXELLES – , specie in alcuni Stati membri dell’Europa centro-orientale, come Ungheria, Romania e Bulgaria. È la fotografia scattata da un in tre tempi (primavera 2020, estate 2020, primavera 2021) e illustrato sull’, , specializzato in analisi regionali. In particolare, è emerso che ad un anno dallo scoppio della pandemia la percentuale di quanti hanno avuto difficoltà a sbarcare il lunario è stata . Solo un anno prima, nella primavera del 2020, la differenza era pari al 5%. .Le difficoltà finanziarie nelle aree rurali rappresentano un problema reale: in il 70% delle persone che vivono lontano dai grandi centri ha segnalato un certo livello di difficoltà a far quadrare i conti, mentre in il dato è ancora più elevato. Negli stessi paesi, la percentuale di chi, residenti in città, ha indicato difficoltà finanziarie è, invece, significativamente inferiore.. Nello specifico è aumentata la percentuale degli intervistati, residenti sia nelle aree rurali che in quelle urbane, che non riescono a pagare utenze come elettricità, acqua e gas, e la connessione telefonica. Al contempo, l’8,10% degli intervistati, residenti nelle aree rurali, hanno affermato di non poter pagare l’affitto o il mutuo.Le persone che vivono nelle aree rurali sono state particolarmente esposte, spiegano i ricercatori, anche a causa dei rispetto a quelli di chi abita nei centri urbani. Di conseguenza, l’impatto a lungo termine della pandemia sul divario tra città e campagne dipenderà fortemente dalla e di garantire che la transizione verso la “nuova normalità” non le lasci indietro.

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