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Studio Ue, il digitale è cruciale per i piani territoriali

Di Redazione |

BRUXELLES – . Il processo di digitalizzazione è guidato da idee di efficienza, espresse ad esempio nel concetto di ‘città intelligenti’ e ‘governance digitale’, da idee di partecipazione e miglioramento del servizio pubblico, come ‘governo aperto’ e ‘dati aperti’, e dall’aspirazione ad una nuova crescita economica e ad opportunità di business sulla base del petrolio del XXI secolo, i dati. Il progetto di ricerca Digiplan, a cura del programma di studi Espon, specializzato in analisi regionali, contribuisce ad analizzare gli approcci impiegati nei diversi sistemi di pianificazione nazionali, fornendo una panoramica sulla digitalizzazione dei dati urbanistici in diversi paesi europei. Dalla ricerca è emerso che per le autorità di pianificazione, i piani urbanistici digitali hanno migliorato i flussi di lavoro e le pratiche di pianificazione, contribuendo così alla riduzione dei costi.Secondo i ricercatori, poi, la digitalizzazione dei piani territoriali è principalmente un processo top-down, in cui è il ministero o l’autorità competente per la pianificazione territoriale a dare impulso al processo, soprattutto negli Stati centralizzati. Altri elementi che hanno contribuito ad accelerare la digitalizzazione dei piani territoriali sono l’attuazione della direttiva Inspire, volta a garantire la compatibilità delle infrastrutture spaziali dei dati tra tutti gli Stati Membri, e la spinta, più in generale, verso la digitalizzazione e lo sviluppo tecnologico.Il processo di digitalizzazione, secondo i ricercatori, ha raggiunto fasi diverse nei paesi analizzati a seconda, tra l’altro, della quantità di risorse ad esso assegnate, del momento in cui è iniziato e del livello di competenza nella pianificazione del territorio degli enti pubblici coinvolti.

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