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Tassonomia Ue, la ‘patente verde’ per l’energia passa con gas e nucleare

Di Redazione |

STRASBURGO –  Il voto della Plenaria sulla risoluzione di rigetto dell’atto delegato Ue era temutissimo a Bruxelles. E i presupposti per un esito del tutto simile alla bocciatura ratificata dalle commissioni parlamentari Ambiente e Economia nelle settimane scorse era tutt’altro che improbabile. Ma nelle ultime ore prima del voto il fronte pro-tassonomia si è compattato e . La risoluzione di rigetto per passare necessitava di 353 voti, ovvero della maggioranza assoluta. Alla fine i voti favorevoli sono stati 278, quelli contrari 328 e gli astenuti 33., guardando soprattutto al potenziale dell’export di energia nucleare. E poi c’è la: in un momento in cui Mosca continua a tagliare il gas diversi Stati membri, come ha spiegato il premier ceco Petr Fiala in Aula, non possono fare a meno né del metano né del nucleare se vogliono andare avanti per la transizione energetica. Alla fine, tra i Popolari i voti in dissenso sono stati 36. Contro la risoluzione di rigetto hanno poi votato, compatti, Ecr e Id, nonché la maggioranza del gruppo Renew. Un fronte che, è l’ipotesi che circola a Strasburgo, potrebbe anche ricrearsi nei prossimi mesi, risultando decisivo nell’approvazione di altri provvedimenti. “La maggioranza Ursula è in frantumi”, ha sottolineato il capodelegazione Marco Zanni mentre il coordinatore azzurro Antonio Tajani ha spiegato come “l’ambientalismo ideologico fa danni alla nostra economia”.  Tra i socialisti i dissidenti sono stati 21 e il Pd, rispetto ai voti sul Fit for 55 della Plenaria di giugno, ne è uscito compatto. “Non è nell’interesse dell’Italia investire nel gas, la proposta era squilibrata”, ha spiegato il capodelegazione Dem Brando Benifei accennando anche a un “nervosismo” della Commissione in vista del voto in Aula. In effetti, ad una manciata di minuti dallo scrutinio, . La tassonomia, varata in febbraio da Palazzo Berlaymont, conferisce la ‘patente verde’ alle attività economiche sostenibili. Alla fine dello scorso anno la Commissione ha inserito il gas e nucleare tra le attività sostenibili, in via temporanea e solo a certe condizioni. Suscitando tuttavia l’ira delle associazioni ambientaliste. E le divisioni sono arrivate anche nella maggioranza Draghi, con Fi, Lega, Fdi e Iv che hanno votato a favore della tassonomia, a dispetto di Pd, M5S e Verdi. E i dimaiani? Le eurodeputate Chiara Gemma e Daniela Rondinelli si sono astenute. “Il loro voto non ci sorprende, chissà quando se ne accorgeranno i progressisti”, ha attaccato la pentastellata Sabrina Pignedoli. – La tassonomia Ue conferisce la ‘patente verde’ alle attività economiche sostenibili. 

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