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Ok dei ministri del Lavoro a direttiva Ue su parità di genere tra i dirigenti

Di Redazione |

BRUXELLES -“L’accordo odierno in seno al Consiglio rappresenta un importante passo avanti. Chiedo un rapido avvio dei negoziati con il Parlamento europeo in vista dell’adozione finale di questa direttiva, che contribuirà ad affrontare il tetto di vetro con cui le donne sono ancora troppo spesso confrontate nel mondo del lavoro”, ha affermato La direttiva, segnala una nota, mira a fissare un obiettivo quantitativo per la percentuale di membri del sesso sotto rappresentato nei consigli di amministrazione delle società quotate.Le aziende che non riescono a raggiungere questi obiettivi dovrebbero applicare criteri chiari, inequivocabili e formulati in modo neutrale quando nominano o eleggono gli amministratori. del 40% per gli amministratori non esecutivi o del 33% per tutti i membri del consiglio.L’emergenza che stiamo vivendo ci impone di intervenire per assicurare pari accesso ai servizi all’integrazione lavorativa di tutti i lavoratori, anche di quelli ucraini, che stiamo ricevendo”. Lo ha detto , politica sociale, salute e consumatori a Bruxelles nel dibattito in particolare sulle misure per combattere le discriminazioni nei processi di assunzione e promuovere la diversità nel mondo del lavoro.”E’ importante che si continui a perseguire l’obiettivo di un accordo sulla direttiva orizzontale contro ogni discriminazione – ha detto Orlando – inoltre Bisogna continuare a creare i presupposti perché tutti possano avere le medesime opportunità di accesso ai posti di lavoro di qualità, per assicurare una buona occupazione, che sia realmente inclusiva, sicura, dignitosa e senza odiosi atti discriminatori”.”In questa direzione va la recente legislazione italiana che anticipa quella europea – ha poi elencato Orlando -. Sulla stessa linea si interverrà con modifiche al codice degli appalti, anche per promuovere la parità tra le generazioni e per le persone con disabilità istituendo la figura del manager delle disabilità nelle imprese”.”Grazie alla prima strategia nazionale sulla parità di genere del 2021 – ha anche segnalato il ministro del Lavoro – abbiamo individuato misure strutturali e di sistema strettamente correlate al piano nazionale di riforme di resilienza. Altri interventi significativi hanno riguardato la riforma dei congedi parentali di paternità, oltre che l’introduzione di incentivi al lavoro femminile e le detrazioni per i servizi di cura.Potremmo parlare di effetto moltiplicatore in termini di sensibilizzazione, formazione, supporto, che in Italia certamente è favorito da un consolidato dialogo e confronto con le associazioni, ad esempio della comunità Lgbt e rom e delle persone fragili e disabili. Allo stesso modo ma in contesti ancora più ampio e trasversali, fondamentali – ha concluso il ministro Orlando – sono gli organismi di parità nelle loro diverse forme competenze e in proposito salutiamo con favore la la futura iniziativa europea per rafforzarne il ruolo”.

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