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Stop alle auto diesel e benzina nel 2035, l’Ue taglia le emissioni anche per i camion

Di Redazione |

Bruxelles – “Una decisione folle e sconcertante” per il governo italiano. Ma da tempo “attesa” dall’automotive. , scatenando l’ira del vicepremier Matteo Salvini. Che dal suo account di Instagram ha attaccato Bruxelles, tacciandola di una decisione mossa da “ideologia, ignoranza o malafede?”, che va “contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio degli interessi cinesi”. Eppure, nel frattempo,.La rivoluzione dell’automotive – già licenziata dallo stesso Europarlamento sul finire dell’ottobre scorso e dai governi europei in un negoziato da guinness dei primati durato diciassette ore nell’arena di Lussemburgo a giugno 2022 – nella visione dell’Ue segna. E i punti tracciati restano invariati: . L’unico appiglio per una possibile revisione resta allora, che entro il  presenterà una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di Co2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato continentale e nel  valuterà anche la possibilità di mantenere motori ibridi o che utilizzano gli ecocarburanti (e-fuels). Anche se, ha fatto notare sul fronte opposto il capodelegazione del Pd, Brando Benifei, “i rappresentanti del governo italiano al Coreper (al tavolo degli ambasciatori Ue, ndr) avevano dato il via libera al testo dell’accordo”. La contrarietà della maggioranza di governo non è tuttavia bastata a cambiare il corso degli eventi: gli eurodeputati – pur divisi al loro interno e con l’asse tra Socialisti e Popolari ancora una volta sgretolato – hanno votato sì con. Confermando un provvedimento che all’Italia sorride soltanto per la deroga di un anno concessa ai produttori di auto di lusso della  come Ferrari, Lamborghini e Maserati.Incassato l’infausto verdetto ora il governo deve correre ai ripari con una  già disegnata dal ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto. Le direttrici da seguire sono, nelle sue parole, due: “una maggiore gradualità nello stop alla commercializzazione dei veicoli” e “spingere al massimo nella produzione dei biocarburanti, che rappresentano una filiera pulita che consentirebbe di mantenere l’attuale impostazione del sistema produttivo dell’automotive”. Un modo anche per salvare quei posti di lavoro finiti al centro anche di un tavolo tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con Stellantis. E che restano in cima alle priorità anche per tutto il comparto che, negli auspici dell’, resta aggrappato all’appiglio delle possibili revisioni intermedie Ue, a partire dal 2026.Nel frattempo però Bruxelles ha già rilanciato, giocandosi il carico da novanta sui mezzi pesanti: a. Una rivoluzione appena agli inizi.  – Auto e furgoni a benzina e diesel, addio. Con l’ultimo voto a Strasburgo, l’Europa sceglie di mettere definitivamente al bando a partire dal 2035 la vendita di nuovi veicoli leggeri a motore termico. Un passo – parte del maxi-pacchetto per il Clima ‘Fit for 55’ – sulla via per portare il Vecchio Continente alle emissioni zero nel 2050 licenziato non senza polemiche dagli eurodeputati in sessione plenaria con 340 voti a favore, 279 contrari e 21 astensioni. Ecco i punti principali del provvedimento.

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