Studio Ue, possibile smartworking rimanga permanente

Di Redazione / 20 Dicembre 2021

BRUXELLES – Da emergenza sanitaria ad emergenza sociale ed economica, la e rischia sul lungo termine di . È la fotografia scattata da un sull’impatto della pandemia sui territori (primavera 2020, estate 2020, primavera 2021), e illustrato sull’, specializzato in analisi regionali. Si ipotizza inoltre che lo smartworking possa rimanere come caratteristica permanente nel lavoro del prossimo futuro.Dal sondaggio emerge che in un primo momento la . Con il tempo però la distribuzione dei casi Covid-19 è cambiata e di conseguenza è cambiato anche l’impatto sull’occupazione. L’anno successivo, al culmine della terza ondata, la quota di persone che avevano perso il lavoro dall’inizio della pandemia era più alta nelle aree rurali (5,4%) che in quelle urbane (5,1%).La crisi, inoltre, ha messo in rilievo le , divenuto la modalità di lavoro consueta per gran parte dei dipendenti. Secondo il sondaggio, i lavoratori che vivono in città hanno una probabilità significativamente maggiore di lavorare da remoto rispetto a chi abita in aree meno popolate. Nella primavera del 2021 il 64,5% degli intervistati residenti in aree rurali lavorava esclusivamente in presenza, in aumento rispetto all’estate 2020 (58,5%).La percentuale di chi, nelle aree rurali, ha lavorato solo in remoto si è invece quasi dimezzata in un anno, passando dal 32,4% registrato nell’estate 2020 al 17% della primavera 2021. Diverso il quadro nelle aree urbane, dove solo il 43,7% degli intervistati ha dichiarato di aver lavorato esclusivamente da casa nella primavera 2021. La restante parte ha lavorato o da remoto (30,4%) o in forma ibrida (26%), un dato quest’ultimo in aumento rispetto all’estate 2020 (16,2%).A cosa imputare il divario nella diffusione dello smart working tra aree urbane e rurali? Forse, spiegano i ricercatori, con lo e con la (come l’istruzione, i servizi finanziari e pubblici) presenti maggiormente nei centri urbani che nelle aree remote. Queste limitazioni, concludono Massimiliano Mascherini e Paola Asja Butera, rispettivamente capo dell’unità politiche sociali e tirocinante ad Eurofound, molto probabilmente , dal momento che “è probabile che lo rimarranno una .

Pubblicato da:
Redazione
Tag: primopiano