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Tajani, linguaggio Moscovici non consono commissario Ue

Di Redazione |

POTENZA – “A me non piace quello che ha detto Moscovici: quello non è un linguaggio consono a un commissario europeo, non deve aggredire o offendere un Paese membro, qui non ci sono dittatori. Il nostro è un Paese democratico”. Lo ha detto il Presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, a Potenza per gli Stati generali di Forza Italia in Basilicata.

 

“Gli insulti – aggiunge Tajani – vanno respinti al mittente, ma non sto neanche con Di Maio, quando offende il Parlamento Ue perché ha votato contro la posizione dei 5 stelle a sostegno delle lobby di Google o Amazon, ovvero i grandi signori del web che senza regole rischiano di uccidere la nostra industria culturale”. “Quindi – conclude – né l’uno né l’altro hanno ragione: dobbiamo preoccuparci dei bisogni dei cittadini affrontando la questione lavoro. Il dramma della disoccupazione è il problema dei problemi. Ancora più grave e importante della questione immigrazione”.

 

“L’Europa – ha spiegato il presidente dell’Eurocamera – si è accorta troppo tardi dell’emergenza immigrazione: l’Italia, come Malta, la Spagna e la Grecia sono state lasciate da sole. Gli Stati membri dell’Unione europea non hanno agito come avrebbero dovuto. È mancata la solidarietà, e se avessero seguito il Parlamento europeo, che ha già approvato la riforma di Dublino, non ci sarebbe stato il caso Diciotti”. Secondo Tajani, “gli Stati membri hanno perso tempo, a cominciare dai Paesi dell’Est Europa, che dicono di volersi battere contro l’immigrazione ma quando si tratta di accogliere rifugiati per aiutare l’Italia a battersi e a risolvere i problemi dell’immigrazione, non sono affatto solidali. Questa è una contraddizione che va affrontata e risolta”.

 

 

 

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