Pittura e fotografia si confrontano per dialogare sul potere che cambia: la mostra di Orlando e Calascibetta

All’Officina di via Cluverio, a Palermo, la mostra Artista eroe costruisce un confronto serrato tra due sguardi che, pur distanti per linguaggio e generazione, condividono una medesima urgenza: interrogare il potere e le sue metamorfosi, dentro e fuori l’immaginario collettivo.

Le quaranta fotografie di Eleonora Orlando compongono un’inquieta archeologia del presente. Ritratti, interni domestici, scorci urbani: frammenti che restituiscono il popolo e la gioventù, ma anche i salotti, i riti e le posture di una borghesia che sembra volersi mostrare più solida di quanto in realtà sia. Infiltrandosi negli interstizi della società, Orlando coglie stonature, eccessi, incrinature, in un repertorio di segni che racconta una città in continua trasformazione. Il suo è un gesto misurato ma fermo: una fotografia che denuda senza umiliare e che, proprio nella mitezza, trova una forma di emancipazione e di resistenza allo sguardo uniforme.

A questa mappa del quotidiano si affianca la pittura di Momò Calascibetta, maestro scomparso nel 2022, di cui sono esposte cinquanta opere tra dipinti, disegni e acquarelli realizzati dagli anni Sessanta al 2022. Amico di Sciascia, Consolo e Bufalino, Calascibetta ha attraversato stagioni diverse senza mai rinunciare alla sua vena più insubordinata e visionaria. Dalla satira corrosiva di Comiso Park (1984), contro la base missilistica di Comiso, al Giardino delle delizie (2020), fino alla durezza grafica di Codice a barre (2018), ogni tela appare come un territorio libero, dove la bellezza diventa strumento critico e il disegno un atto di opposizione morale.

Una doppia voce che, senza proclami, ricorda come l’arte resti un luogo necessario di resistenza e di consapevolezza civile.

La mostra Artista eroe è visitabile gratuitamente fino al 20 dicembre all’Officina di via Cluverio (al civico 7).
Le visite sono previste dal giovedì al sabato (15.30–19.30) oppure su appuntamento.