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Un grido per Passopisciaro: fra tradizione e incuria

Redazione La Sicilia

22 Gennaio 2024, 17:06

Incorniciata dalla magia del versante nord dell'Etna, la frazione di Passopisciaro nel comune di Castiglione di Sicilia affronta oggi un bivio tra il valore della sua storia, ricca di memorie e cultura, e lo spettacolo del degrado che ne offusca le potenzialità. Famosa per essere stata la residenza estiva del noto fisico Ettore Majorana e rinomata per il prestigio dei suoi vini, oggi questa perla siciliana porta i segni di un abbandono che preoccupa e indigna.

L'atmosfera che si respirava nella mia infanzia, qui a Passopisciaro, era impregnata di ricordi e attaccamento alla terra. I vigneti erano il cuore pulsante dell'economia locale e crocevia vitale per le cantine che anche oggi continuano a investire nel settore vinicolo. Tuttavia, il ritorno al mio paese natale si tinge di amarezza quando osservo le conseguenze dell'incuria degli ultimi anni.
Avvicinandosi da Randazzo, lungo il tratto noto come la curva di San Pio, l'occhio cade sulle basole di pietra lavica divelte. Un incidente su strada, avvenuto sette mesi fa, ne ha spezzato la continuità, ora, oltre a deturpare la vista, rappresentano una minaccia per chiunque percorra quella via.


Proseguendo verso il cuore del paese, lo sguardo si posa sulla Chiesa Madre Maria S.S. del Rosario. La piazza antistante sequestra l'attenzione non per la sua solita bellezza, ma per i lavori di cantiere in stato di abbandono che da oltre un anno attendono di essere completati, l'erba cresce tra le macerie come simbolo della negligenza.

In via Castiglione, l'abbandono si manifesta attraverso scavi aperti da anni e mai completati, diventati una trappola quotidiana per i passanti, specialmente per gli anziani. La densa vegetazione, oltre a comprometterne la visibilità, conferma l'assenza di una gestione attenta.
Colpisce al cuore, soprattutto, il declino del piccolo campo sportivo: un tempo ricettacolo di vita e ambizioni giovanili, ora non più che un rudere infestato dai cespugli. Costruito negli anni '80 e ristrutturato nel 2008, questo spazio ludico sta morendo sotto gli occhi di una comunità che ha sempre investito nei valori dello sport e dell’aria genuina.

Non posso fare a meno di guardarmi attorno e, in nome di tutti gli abitanti di Passopisciaro, di cui mi onoro di essere stato parte, lanciare una supplica alle autorità: Comunali, Stradali, Regionali. È tempo di risveglio per Passopisciaro, tempo di restituirle la dignità e la sicurezza che la sua storia, i suoi cittadini, e i suoi vini eccellenti meritano.
La bellezza e l'identità di Passopisciaro non devono soccombere all'indifferenza. Intervenire non è solo un dovere, ma un atto di giustizia verso il patrimonio di una comunità che chiede di non essere dimenticata.
Alfio Papa