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Licata in ginocchio per una tromba d’aria

Di Redazione |

La forte pioggia e, in particolare una tromba d’aria hanno messo in ginocchio Licata dove risultano esserci diversi magazzini allagati e diversi tetti di abitazione scoperchiati. Il fatto più grave al Centro commerciale “Il Porto”. Il vento ha scoperchiato gran parte del tetto tanto da indurre la proprietà a chiudere la struttura in attesa di capire l’entità dei danni e per permettere ai vigili del fuoco di mettere in sicurezza l’edificio

La pioggia, invece, ha completamente allagato lo stadio “Dino Liotta”. In centro, a causa delle alte precipitazioni, il traffico veicolare è andato in tilt. Per fortuna, almeno fino a questo momento, il livello del Salso non preoccupa.

Una conta definitiva la si potrà fare solo oggi se il maltempo cesserà di sferzare il territorio per capire se anche le aree destinate a coltivazioni agricole sono state coinvolte. Decine gli alberi sradicati anche in zone centrali (corso Argentina, piazza Gondar, via Campobello). Parecchi i quartieri allagati. Soprattutto le zone più depresse (Fondachello-Playa su tutte) hanno risentito della grande quantità di acqua caduta in poco tempo. Sono state attivate le pompe idrovore che in tempi relativamente celeri hanno permesso il prosciugamento dell’acqua in Piazza Gondar. Scantinati e garage allagati in diversi quartieri.

Tutto si era aperto ieri mattina con la comunicazione del Comune alle scuole per sospendere le lezioni e chiudere i plessi a partire dalle 11. Inviperiti i genitori che avrebbero voluto l’adozione della misura da parte del Comune nella giornata di domenica per evitare la corsa alle scuole.

Allerta meteo su cui è intervenuto anche il deputato regionale Carmelo Pullara: “Il Comune ha esposto ad un rischio grave bambini, ragazzi e famiglie non chiudendo le scuole come invece hanno doverosamente fatto i sindaci dei Comuni agrigentini ma addirittura derubricando con pericolosa superficialità valutandolo come un allarme eccessivo. Se la tromba d’aria fosse arrivata un’ora prima staremmo forse parlando di una tragedia. Mi rivolgo al sindaco, al presidente del Consiglio, agli assessori e ai consiglieri comunali. Alla luce di tutte queste assurdità in serie, credo riflettere sulla necessità di dimettersi il prima possibile sia l’unico passo da fare”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA