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Agrigento, il borgo “e chiusi” torna a risplendere

Di Redazione |

Il borgo “e chiusi”, nei pressi del Villaggio Mosè torna a rivivere grazie all’ottimo lavoro del Comitato dei residenti che si sono autotassati per rendere la zona accogliente. Prima è stata riportata alla luce un abbeveratoio risalente al 1800, (dove sgorga l’acqua 24 ore su 24) dopodiché è stata ripresa la statua della Madonna che ogni sera è illuminata. Inoltre, sono state installate alcune panchine per consentire alla gente di rifiatare in queste calde sere estive.

Ma le novità non sono finite. Il Comitato è al lavoro per organizzare delle manifestazioni nel rispetto, comunque, delle direttive anti Covid. 

“Il borgo è rinato – dice Lino Sorce, l’artefice principale di questa operazione recupero – Nei giorni scorsi abbiamo anche fatto benedire la statua della Madonna e, da questo momento in poi, ogni 13 maggio faremo una grande festa proprio in onore della madre di Gesù”.

Nel borgo, insiste anche una casetta che da oltre un secolo è rimasta così come è stata costruita. Svetta un vessillo americano perché in questa casa di proprietà di Giorgio Sorce, nel 1943 venne ospitato il Generale Patton e alcuni suoi commilitoni che erano sbarcati a Licata. All’interno della struttura ci sono diversi cimeli di quel periodo a cominciare dalla scodella dove Patton divoro’ la minestra. Questa casetta è ormai un museo che viene viditato da tantu turisti, non solo americani. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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