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Catania, si svela il primo tratto della metro che collegherà il centro all’aeroporto

Di Redazione |

CATANIA – Sono i primi sospirati metri di galleria dell’attesissima tratta Stesicoro-Aeroporto, momento cruciale del lunghissimo e tormentato cammino della metropolitana, da ormai oltre un anno assai più di prima indispensabile, con l’estensione da Nesima al centro storico, per una città malata di traffico, smog e ore sprecate con un volante in mano.

Siamo a sud della città, a un passo dalle periferie che oggi sperano di essere rivalutate – come sul fronte ovest sta succedendo a Nesima – a breve distanza da piazza Risorgimento e dal popolare quartiere di san Leone; dall’interno del cantiere della Cmc si vede il viadotto dell’asse attrezzato di via Palermo sovrastare il pozzo profondo 25 metri, dove dalle 10,45 di ieri la Tbm (Tunnel boring machine, la potente “talpa”) è al lavoro per scavare nella roccia basaltica i poco più di due chilometri del tunnel che entro la prima fase del 2020 (esclusi binari e impianti tecnologici, compresi nell’intero appalto da 400 mln già finanziati “Stesicoro-Aeroporto)” collegherà “Palestro” a “Stesicoro”, attraverso le future fermate “Plebiscito” e “San Domenico”. In cantiere c’era ieri il clima dei momenti che contano, perché questo è il primo passo verso un grande valore aggiunto anche sociale dell’opera, un collegamento con l’aeroporto che possa pure “ricucire” il tessuto urbano della periferia sud, a cominciare da Librino con i suoi ottantamila residenti, oltre al Villaggio Sant’Agata.

«Quello di oggi è un momento importante che riguarda ancora solo lo scavo del tunnel – ha spiegato il direttore generale della Fce Salvo Fiore – contestualmente siamo in attesa che la Comunità europea dia il via libera all’erogazione del finanziamento comunitario da 400 milioni che ci consentirà di realizzare l’altro tratto di galleria completo di attrezzaggio da “Palestro” all’aeroporto, e di completare poi con tutti gli impianti la galleria che si scava da oggi da “Palestro” a “Stesicoro”. La Regione con l’assessore Falcone ci sta molto sostenendo nell’iter di questo grande progetto comunitario, noi siamo pronti, l’opera può andare subito in gara per aggiudicare l’appalto integrato, e secondo cronoprogramma se tutto va bene entro il 2023 puntiamo a completare la tratta fino all’aeroporto. Entro l’estate 2019 dovremmo anche avviare i cantieri della Monte Po-Misterbianco, con altri 2,2 chilometri di linea e altre due stazioni, in pratica oggi l’opera è tutta finanziata da Misterbianco centro a Fontanarossa».

Tempi a “incastro” e una programmazione mirata a ultimare entro 4 anni salvo complicazioni – che in passato ci sono state in abbondanza – l’“anello” da Misterbianco all’aeroporto, mentre si sta avviando l’iter per la “Misterbianco-Paternò”. «Nell’accelerazione di questi ultimi mesi hanno avuto un ruolo essenziale il precedente gestore Virginio Di Giambattista – aggiunge il dg della Fce – così come l’attuale, Antonio Mautone, e tutte le maestranze che mettono il cuore e l’anima nel lavoro di ogni giorno».

Intanto, sull’altro fronte, dove è impegnata la Tecnis, a febbraio è prevista l’apertura della fermata “Cibali”, mentre a fine estate 2019 ci sarà la fine lavori, con messa in esercizio in autunno, della stazione Monte Po e della fermata “Fontana” collegata con un tunnel pedonale al nuovo Garibaldi. «Siamo molto interessati a quest’opera e alle sue ricadute sul territorio per una rete intermodale di trasporto con tariffazione unica», ha detto Ettore Foti, capo di gabinetto dell’assessore regionale alle infrastrutture Falcone, ieri in rappresentanza dell’amministrazione Musumeci. «E’ una giornata storica per Catania e non solo – ha detto l’assessore alla Mobilità del Comune Pippo Arcidiacono – credo che nei prossimi anni con il collegamento con Librino e fino a Fontanarossa la città potrà affrontare meglio il problema del traffico urbano».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA