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Catania , una panchina rossa per le donne vittime di violenza

Di Redazione |

Catania – Una panchina rossa che guarda il Palazzo di Giustizia, sul marciapiede di piazza Verga, e dedicata a tutte le donne vittime di violenza. È un messaggio chiaro, di forte impatto visivo e che vuole stimolare alla riflessione sui “perché” di tante cose. Della vita, ma soprattutto della morte.

Laura e Giordana, la prima uccisa dal padre e la seconda dall’ex-convivente, sono due esempi di come a volte il carnefice è più vicino di quanto si possa immagine. Una panchina a loro dedicata non basterà certo a sanare il dolore di chi resta, ma per i familiari che ieri erano presenti all’inaugurazione della targa commemorativa, è stato come accendere un lume di speranza. «È un segnale forte di lotta contro il femminicidio, anche se non colmerà la mia sofferenza – racconta la madre, Giovanna Zizzo -. Che si parli di come sono morte queste donne, che si educhino i bambini al rispetto di ogni forma di vita, che si rompa il silenzio. Una panchina tinteggiata di rosso è un colpo d’occhio, e deve stimolare la curiosità di chi ci si siederà abitualmente». Proprio di fronte al Palazzo di Giustizia e accanto alla Caserma provinciale dell’Arma dei Carabinieri. «La magistratura deve attivarsi perché ancora oggi le donne muoiono anche a causa dei tempi troppo lunghi della burocrazia – dice Vera Squatrito, mamma di Giordana -. La comunità va sensibilizzata e gli uomini cattivi vanno condannati, senza sconti e senza riti abbreviati. Ho visto il carnefice di mia figlia e odio le sue mani assassine. Aspetto la sentenza della Cassazione, ma confido nelle Istituzioni perché voglio credere che ci possa essere un cambiamento e spero in una pena essenziale. Impegnarmi per evitare che quanto accaduto a Giordana si ripeta, mi aiuta a renderle onore».

Al di là del colore e della finalità, la panchina rossa è diventata una catena. La prima, infatti, è stata realizzata il 26 settembre a Trecastagni e, a seguire, sta coinvolgendo tutti i comuni etnei. L’ideatore è un amico della signora Vera, Joe Faro, che si è ispirato a un progetto già partito a Cuneo: «La panca in memoria delle vittime di femminicidio, in quel caso, ritraeva un fumetto a sfondo rosso. Noi abbiamo tolto la maschera e lasciato il colore per trasformare la tinta del sangue in simbolo di amore».

L’ iniziativa, comunque, è stata proposta dalla presidente del Consiglio comunale, Francesca Raciti, e dalla vicepresidente della V circoscrizione, Maria Grazia Felicioli. All’inaugurazione erano presenti anche l’assessore alle Pari Opportunità, Valentina Scialfa, e la consigliera Elisabetta Vanin. L’ultima “pennellata” alla panca di piazza Verga, invece, è stata data dal sindaco, Enzo Bianco. «Il rosso vuole attirare l’attenzione dei cittadini e dell’opinione pubblica nei confronti della violenza sulle donne – dice -. Questo fenomeno drammatico è cresciuto negli ultimi anni e, spesso, viene sottovalutato. Insieme con l’assessore Scialfa, abbiamo intenzione di promuovere una serie di progetti nelle scuole, perché la sfida fondamentale è far comprendere ai bambini un messaggio di rispetto nei rapporti tra uomo e donna. La panchina dedicata a due ragazze della nostra città che hanno pagato con il sangue questo approccio inaccettabile, vuole essere anche una carezza alle loro mamme».

E la forza di queste donne è encomiabile: sono consapevoli che una panchina, anche se tinta di rosso, non potrà mai ridare loro la gioia di avere accanto a sé le proprie figlie, ma diventa un faro acceso in un mare di dolore. Per dare speranza, per non dimenticare e per uscire da un assordante silenzio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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