Migranti: a bordo delle 3 navi al largo della Sicilia (che nessuno vuole accogliere) tra bimbi, donne incinta e malati
Tutti in attesa di un porto sicuro, nelle acque del Mediterraneo, al largo dell'Isola. Il meteo è destinato a peggiorare
Bambini, donne incinte, persone vulnerabili. Tutti in attesa di un porto sicuro, nelle acque del Mediterraneo, al largo della Sicilia. Il meteo è destinato a peggiorare così come le condizioni a bordo delle navi. Una passeggera ha soli 11 mesi e ha bisogno di cure. Le imbarcazioni Geo Barents, Ocean Viking e Humanity1 hanno salvato 985 persone - di cui 223 minori - ormai oltre dieci giorni fa.
«Una nave non è un centro di accoglienza», ha sottolineato Candida Lobes operatrice di Medici Senza Frontiere sulla Geo Barents dove ci sono 572 persone. Tre donne sono incinte e oltre sessanta sono minori, anche non accompagnati. La più piccola di 11 mesi è insieme alla sua famiglia. Viene dal Togo ed è nata con il labbro leporino. Ha difficoltà a deglutire e «i suoi genitori hanno lavorato in Libia per mettere i soldi da parte per curare la loro figlia, cercando contemporaneamente di ottenere un visto per l’Europa che è stato sempre negato -ha spiegato il responsabile delle operazioni di Msf sulla nave- Unico modo per curarla, fuggire via mare».
Dalla stessa nave arriva la storia di un ragazzo diretto in Germania, dove vive la madre che ha il cancro ed è malata terminale. «Vuole rivederla un’ultima volta», ha detto Gatti. Ma il ragazzo non è riuscito a ottenere un visto e così l’unico modo di raggiungere l’Europa è stato quello di «mettersi in viaggio lungo la rotta più letale al mondo». Diverse persone hanno raccontato di aver subito violenze, torture e abusi in Libia. Un ragazzo che si trova a bordo è stato intercettato quattro volte dalla guardia costiera libica ed è stato riportato sempre indietro.
A bordo della nave le persone dormono per terra e mangiano cibo liofilizzato. «Abbiamo dovuto razionare l’acqua delle docce per la prima volta - ha spiegato Lobes di Msf - L’unica cosa di cui queste persone hanno bisogno immediatamente è sbarcare». All’Italia e a Malta sono state inviate quattro richieste, ma senza risposta.
Sulla Ocean Viking gestita da Sos Mediterranee in collaborazione con la Federazione internazionale della Croce Rossa (Ifrc) e della Mezzaluna Rossa sono presenti 234 persone che aspettano di approdare. Sono stati salvati tra il 22 e il 26 ottobre. Viaggiavano su sei imbarcazioni. «Non possono permettersi di aspettare ancora, questa incertezza sta rendendo la situazione insopportabile e lo stress cresce di giorno in giorno», ha spiegato Frido Herinckz responsabile delle operazioni della Ifrc.
Sono poi 101 i minori a bordo della Humanity1, su 179 persone totali. Febbre, problemi della pelle, stress psicologico per quanto subito in Libia. Queste sono alcune delle condizioni delle persone sulla nave. «Molti hanno segni di violenze - ha raccontato Silvia, medico a bordo - Sono preoccupata per il meteo e penso che la condivisione di spazi piccoli tra adulti e minori non accompagnati possa peggiorare molto le condizioni nei prossimi giorni».
Il capitano della nave ha mandato 17 richieste di porto sicuro, ma senza risultato.