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Nel 2025, il 9% dei reati in meno. Ma la violenza di genere e i femminicidi restano un'emergenza

Il dossier reso noto oggi dal ministero dell'Interno fotografa la situazione nel Paese, confrontando il periodo gennaio-luglio 2024 con quello del 2025

Redazione La Sicilia

15 Agosto 2025, 08:00

I reati complessivi commessi in Italia nei primi sette mesi del 2025 sono il 9 per cento in meno di quelli commessi nello stesso periodo dell'anno scorso. È il primo dato che emerge dal dossier del ministero dell'Interno reso noto nel giorno di Ferragosto. Tra l'1 gennaio e l'1 luglio 2025 ci sono stati 184 omicidi (più 3,4% rispetto al 2024, quando erano stati 178), 3.477 violenze sessuali denunciate (4.202 nello stesso periodo dell'anno scorso) e 15.780 rapine (16.914 nel 2024). Meno persone denunciate, meno persone finite in carcere o agli arresti domiciliari.

Violenza di genere: resta emergenza

È sul fronte della violenza di genere che, però, le cose vanno malissimo. Un solo femminicidio in meno rispetto all'anno scorso (60 contro 61), 18 vittime erano di origine straniera e 38 donne sono state uccise da partner o ex partner. Quasi tutti i femminicidi, 51 su 60, sono stati commessi in ambito familiare o comunque affettivo. Nel complesso, dicono i dati del Viminale, sono aumentati del 70,6 per cento gli ammonimenti dei questori sul territorio italiano. L'84,6 per cento in più per stalking. L'altro aumento significativo è del 63,6 per cento e riguarda la violenza domestica. All’8 agosto 2025 erano attivi sul territorio nazionale 12.192 braccialetti elettronici, di cui 5.929 antistalking.

In questi primi sette mesi del 2025, ci sono state meno operazioni antidroga che nello stesso periodo del 2024. Ma le sostanze sequestrate sono, invece, sensibilmente aumentate: il 12 per cento in più di un anno fa. Il dato complessivo passa da 26.149,53 chili a 29.275,14.

Lotta al terrorismo e sicurezza stradale

Un capitolo del suo dossier, il ministero lo riserva alle persone straniere espulse dal territorio nazionale perché sospettate di terrorismo. Dal 22 ottobre 2022 al 31 luglio 2025 sono state, in totale, 203. Quest'anno, quelli che il Viminale definisce «estremisti arrestati» sono stati 20. Il 53,8 per cento in più del 2024. Sei sono minorenni. Sempre sul fronte antiterrorismo, sono aumentati del 56,3 per cento i casi scoperti tramite attività a garanzia della sicurezza informatica (125 contro 80) e si è registrato un incremento del 90 per cento delle persone indagate: 40 tra gennaio e luglio 2025, 21 nello stesso periodo del 2024.

Caro al governo è anche il tema della sicurezza stradale. Meno 4,4 per cento di incidenti mortali e meno 2,1 per cento di incidenti totali sul territorio della penisola. Le persone morte sulle strade, nel 2025, sono state 710 (erano 761 a questo punto dell'anno scorso) e quelle ferite, invece, 23.697 (erano 24.715).

Antimafia

Un intero capitolo merita la lotta alla mafia. Sono stati investiti «300 milioni di euro per 251 interventi di recupero, rifunzionalizzazione e valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata nel Mezzogiorno». Sono stati destinati 3.293 immobili e registrati 1.253 beni mobili. Quest'ultimo è il numero che salta più all'occhio, segno di un cambiamento di approccio da parte delle autorità: dall'1 gennaio al 31 luglio 2024, infatti, di beni mobili (per esempio auto, moto, imbarcazioni...) ne erano stati registrati solo 243. L'incremento, tra un anno e l'altro, è del 415,6 per cento. Aumentano di quasi il 20 per cento le interdittive antimafia. In totale, quest'anno, sono stati erogati 12,3 milioni di euro di contributi alle vittime di reati di tipo mafioso e 8,4 milioni alle vittime di racket e usura.

Migranti

La lotta senza quartiere ai migranti ha tutta un'altra sezione del report per sé. Con le 38.568 persone arrivate in Italia nei primi sette mesi del 2025, si registra un incremento del 2,1 per cento rispetto al periodo gennaio-luglio 2024. Il Viminale, però, vanta 40.016 persone bloccate prima che partissero dalla Libia, 3.463 persone rimpatriate (più 12,1 per cento rispetto all'anno scorso) e 18.132 «rimpatri volontari assistiti». Fino al 18 dicembre 2025, inoltre, sono stati prorogati i controlli ai varchi con la Slovenia, ultima tappa della rotta balcanica prima dell'Italia: dal 21 ottobre 2023 (quando sono stati istituiti) al 30 giugno 2025 (ultimo dato disponibile), sono state arrestate 202 persone con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il governo segnala poi il meno 22 per cento di richieste d'asilo e il più 58 per cento di permessi negati.