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“Baciami”: la mostra che celebra i baci più belli della storia

29 Ottobre 2022, 21:01

E' stata inaugurata, in un nuovo spazio culturale in Sicilia, sabato 29 ottobre,  la Galleria Materiarte di Marcella Damigella la mostra “Baciami” dell’artista milanese di origini siciliane Andrea Chisesi: più di 30 opere inedite dedicate al gesto del bacio con lo  scopo di rinnovare il desiderio, di tornare a baciarsi e ad abbracciarsi, a spogliarsi della diffidenza: “un gesto che ci fa produrre l’endorfina, ci regala la felicità, il bacio è tra le due parti coinvolte un patto di felicità, un sigillo di alleanza, una conferma d’attrazione”, spiega l’artista. Saranno esposte anche opere di Giovanni da Monreale, Emanuele Giannelli e Salvatore Cipolla.
Da “Il trionfo di Venere - omaggio al Bronzino”al “Il Bacio di Rodin – Paolo e Francescao”, dal “Venere e Cupido bambino - omaggio a Joseph Charlies Marinpere”a “Venere Vincitrice” e “Amore e Psiche (stanti)” in omaggio a Canova, Andrea Chisesi reinterpreta i baci più belli della storia dell’arte trasponendoli nella sua dimensione, racchiude il deterioramento sociale e la paura del contatto come in un grande supermarket delle emozioni. Un excursus attraverso la pittura alla scultura, tra archeologia ed arte contemporanea che racconta le emozioni e la libidine della felicità momentanea.

La tecnica pittorica utilizzata è quelle della “fusione”, nata nel 2004, una sorta di collage tra immagini di opere pittoriche e le sue “preparazioni”: l’artista sovrappone l’immagine sulla pittura attraverso le trasparenze, utilizzando la luce e l’ombra per aggiungere o sottrarre parti dell’opera. Chisesi utilizza vari tipi di supporti, tele, cartelli stradali e cartone che vengono preparati con gesso di Bologna, acrilici, giornali o manifesti strappati dalla strada, stratificazioni di pitture e foglia oro, con l’obiettivo di creare una texture capace di accogliere l’immagine fotografica che sceglie di fondere solo dopo aver completato quella che definisce preparazione. La mostra prende spunto
dalla poesia “E poi fare l’amore” di Alda Merini (“fate l’amore e non vergognatevene, perché l’amore è arte, e voi i capolavori.”)." La poetessa italiana – racconta Chisesi - ci fa intendere la potenza del bacio come la più sublime espressione dell’amore, il titolo della poesia ci trasporta trasognanti nell’oblio, “occhi dentro gli occhi, morsi sulle labbra” i baci sulle cicatrici e sulle debolezze.”
                          Salvo Barbasso